Abstract:
Il riconoscimento del crimine di stupro coniugale ha promosso una reinterpretazione della dicotomia pubblico-privato su cui si basa la società, focalizzando l'attenzione sulla violazione prodotta dal crimine in sé, indipendentemente dal contesto in cui si verifica, sia esso privato o pubblico.
Questa tesi propone un'analisi del fenomeno dello stupro coniugale in relazione allo sviluppo del diritto internazionale e dei diritti umani, coinvolgendo diversi ambiti: quello storico-culturale, quello concettuale e quello giuridico internazionale.
Il primo capitolo fornisce il quadro storico e studia il crimine nella sua dimensione culturale.
Il secondo capitolo si concentra sulla concettualizzazione della definizione di stupro e indentifica il crimine quale risultato dell’intersezione di diverse forme di violenza, questionando sull’ingiustificato minor grado di severità che normalmente viene attribuito a tale crimine rispetto ad altre sottospecie di stupro.
Il terzo capitolo si occupa della criminalizzazione dello stupro coniugale a livello internazionale, esaminando il fenomeno dello stupro coniugale quale violazione di specifici diritti umani e del concetto di autonomia individuale.
Il quarto e ultimo capitolo, infine, considera il reato di stupro coniugale nel contesto europeo, presentando casi specifici in contraddizione con l'approccio adottato dalla Convenzione di Istanbul nella definizione dello stupro. Per quanto riguarda quest'ultima analisi, la presente tesi sostiene la definizione europea del reato di stupro coniugale basata sul consenso, in quanto, in primo luogo, facilita il riconoscimento di tale reato all'interno di diversi contesti (compreso quello coniugale) e, in secondo luogo, lo identifica come un crimine diretto a violare l'integrità corporea, l'autonomia individuale e specifici diritti umani, indipendentemente dal contesto in cui si verifica.