Abstract:
Le azioni proprie sono quei titoli che la società emette ma che poi acquista, diventando azionista di sé stessa. L'operazione viene effettuata per differenti ragioni, che a volte possono mettere a repentaglio gli interessi dei creditori e degli altri azionisti, privilegiando solamente gli interessi della società stessa. Per questo motivo il Legislatore è intervenuto più volte nel corso della storia, introducendo varie modifiche alla disciplina e alla rappresentazione delle azioni proprie in bilancio: in particolar modo nel 2016, con il d.lgs 139/2015, una riforma ha totalmente modificato la loro modalità di iscrizione in bilancio e da quel momento in poi le azioni proprie non vengono più rilevate ad incremento dell'attivo dello stato patrimoniale, ma a riduzione del patrimonio netto all'interno di una riserva negativa. Le azioni proprie possono essere poi cedute dalla società ai terzi oppure annullate, con la contestuale eliminazione del capitale sociale rappresentato dalle stesse. Le operazioni di acquisto e di vendita, essendo particolarmente delicate poiché possono compromettere l'integrità del capitale sociale, vengono attivate solamente previa autorizzazione dell'assemblea dei soci e comunque sempre nel limite degli "utili distribuibili" e delle "riserve disponibili". Il diritto di voto viene sospeso per tutto il periodo della loro permanenza nel portafoglio della società a tutela degli equilibri sociali, ma viene riacquisito nel momento in cui vengono cedute ai terzi.