Abstract:
Allo sport è stato attribuito un ruolo centrale nella missione pedagogica intrapresa dal PNF per rendere totalitaria la penetrazione ideologica all'interno della società. Le attività sportive giovanili, e in particolare l’attività dedicata agli universitari, diviene quindi veicolo di “cattura del consenso” tra le masse studentesche, e allo stesso tempo strumento per un processo di selezione/formazione della futura classe dirigente. Già a partire dal periodo postunitario le attività sportive avevano rappresentato un mezzo privilegiato di inquadramento ideologico oltre che di preparazione fisico-militare, finalizzato a formare i cittadini del neonato Stato. Il fascismo si inserisce nel solco tracciato dai governi liberali, ma aggiunge agli eventi sportivi quegli elementi mitico-rituali che saranno il fulcro di manifestazioni come i Littoriali dello Sport, olimpiade goliardica ispirata agli antichi giochi del mondo greco-romano. La penetrazione all’interno degli atenei non è però uniforme, a causa di situazioni locali fortemente eterogenee; il caso di Venezia risulta particolarmente interessante, in quanto nonostante la città lagunare fosse una delle realtà più floride per lo sviluppo dell’associazionismo sportivo a fine Ottocento, durante il periodo fascista lo sport goliardico non riesce a svilupparsi come in altri centri universitari della penisola. La ricostruzione della partecipazione degli studenti cafoscarini ai Littoriali dello Sport e alle principali manifestazioni ideate dalla Segreteria del partito consente di ottenere uno spaccato della realtà sportiva del capoluogo lagunare.