Abstract:
Questa tesi ha lo scopo di analizzare la ricerca del sommo bene per l’uomo, così come essa viene affrontata dall’Academico Cicerone e dallo Stoico Catone nel secondo dialogo del De finibus bonorum et malorum. Lo scopo del mio lavoro è quello di immergere il lettore in un serrato confronto tra la prospettiva catoniana e la prospettiva ciceroniana riguardo alla validità della proposta stoica sul finis bonorum e su come raggiungerlo.
Nel I capitolo analizzerò le vite di Cicerone e Catone, per evidenziare la congiunzione tra il loro ruolo politico nella Roma del I secolo a.C. e le loro personalità filosofiche. Nel II capitolo evidenzierò le scuole di pensiero che influenzarono Cicerone, con attenzione per la Nuova Academia e lo Stoicismo. Nel III terzo capitolo mi addentrerò nell’opera complessiva del De finibus, spiegando il significato del titolo, la struttura interna e la strategia argomentativa. Nel IV capitolo affronterò l’etica stoica esposta da Catone nel III libro del De finibus. Nel V capitolo tratterò il confronto tra etica stoica e peripatetica, ed etica stoica e aristoniana, a partire dalla duplice disgiuntiva esclusiva con cui Cicerone, nel IV libro del De finibus, accusa Catone di voler tenere in vita due dottrine contrarie; infine analizzerò la struttura interiore del IV libro, per poi analizzare la critica di Cicerone al sistema stoico, a partire dalla posizione di Antioco d’Ascalona.