Abstract:
La Quarta Rivoluzione industriale impone la necessità di condurre una riflessione sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro: se l’intervento umano, dall’esperienza greca fino al Novecento, aveva subito una compressione a causa dell’ipertrofico sviluppo della tecnica, oggi, alle soglie della nuova società delle macchine, riacquista una piena centralità. Il vantaggio competitivo di un’organizzazione, infatti, viene a dipendere dal talento di lavoratori in grado di esprimere un’azione capacitante e di interpretare e governare predittivamente l’evoluzione della complessità organizzazionale. La sfida della digitalizzazione e della robotizzazione consiste, dunque, nel rendere la tecnologia «abilitante» per l’essere umano, all’interno di un modello di sviluppo solidale e sostenibile.
Attraverso il coinvolgimento di un panel selezionato di aziende ritenute innovative nei settori metalmeccanico, agricolo e dei servizi, sono state analizzate con metodologie quali-quantitative le trasformazioni connesse all’apprendimento e allo sviluppo di competenze in grado di «capacitare l’innovazione». Punto centrale di analisi della ricerca è stato l’individuazione di possibili connessioni generative tra il talento del lavoratore e i nuovi sentieri complessi dell’innovazione tecnologica. Ne risulta una riflessione sul significato della formatività dell’agire lavorativo all’interno dei nuovi ecosistemi digitali.