Abstract:
Possiamo considerare il movimento e le dinamiche spaziali come un elemento distintivo della letteratura americana e francese? Il rapporto di ciascun paese con il movimento è una costante culturale? Mentre i francesi sono radicati nella loro tradizione e vedono il movimento come un mezzo per spostarsi dalla provincia a Parigi, ad esempio, gli americani hanno un rapporto molto più dinamico con lo spazio. Esplorano, fuggono, si muovono e vagano per diventare e crescere.
Analizzerò quattro paia di romanzi: "Illusions perdues" di Balzac e "Martin Eden" di London; "La Bête humaine" di Zola e "The Ambassadors" di James; "A rebours" di Huysmans e "A Moveable Feast" di Hemingway; "A l'ombre des jeunes filles en fleur" di Proust e "The Great Gatsby" di Fitzgerald. Cercherò non solo di dimostrare che i romanzi americani sono più dinamici, ma anche di riflettere sulle implicazioni che tale costante ha sulla trama. Utilizzerò il lavoro di Gilles Deleuze, in particolare i suoi saggi su movimento, segmentarietà e ripetizione, come filo conduttore per supportare ulteriormente la mia analisi. Intendo studiare l'argomento nella sua rilevanza generale: come evolve da una corrente letteraria all'altra, se e come può cambiare e perché è importante nella discussione di un secolo di letteratura.