Abstract:
La conservazione e la trasmissione dell’informazione rivestono un ruolo chiave nel processo di incremento della conoscenza umana. In un mondo caratterizzato da plurime realtà, l’audace idea della creazione – o della scelta – di una lingua internazionalmente utilizzata e compresa non ha tardato a farsi strada: a partire dal Medioevo proliferarono tentativi sistematici di risolvere il fatto della diversità linguistica mondiale, spesso percepito più come problema che come ricchezza. Anche in Italia diverse personalità si dedicarono alla creazione di Lingue Ausiliarie Internazionali (LAI), nonostante queste siano rimaste per la maggior parte sconosciute.
Nella prima parte della tesi si dà velocemente conto del dibattito sulle lingue non storico-naturali; su cosa significhi creare una lingua; se la lingua così creata debba essere in tutto nuova o per niente o solamente in parte; se esista la possibilità di creare una lingua perfetta e, in caso, in cosa consista tale perfezione; se la perfezione sia un fattore oggettivo.
La seconda parte della tesi disamina i tentativi italiani di creazione o adozione di una LAI, con particolare attenzione ai secoli XVI-XX.
La tesi si conclude con delle considerazioni personali sulle possibili implicazioni che l’attuazione di questi progetti potrebbe avere sullo scacchiere internazionale e con una riflessione sulla reale o presunta necessità degli stessi.