Abstract:
La tesi si propone di indagare perché l’arte contemporanea possa rappresentare una svolta pedagogica.
A partire da accenni storici dell’arte degli anni ’60 e ’70 e le prime pratiche artistiche che uniscono la pedagogia all’arte contemporanea, fino al nuovo concetto di partecipazione e di relazione nel linguaggio dell’arte contemporanea degli anni ’90. Intesa come la partecipazione del pubblico alla costruzione e definizione dell’opera d’arte stessa.
Pertanto, verranno riportati specifici, e alcuni dei più significativi casi studio che hanno attuato tale svolta pedagogica, con il ribaltamento del paradigma dell’insegnamento accademico: non insegnare dei programmi, ma come piuttosto essere parte del progetto stesso attraverso una pedagogia che da’ consapevolezza.
A tal proposito verrà analizzata la figura dell’artista attivista Tania Bruguera i cui progetti indagano la possibilità di trasformazione delle strutture istituzionali, della memoria collettiva e intervengono in particolare sull'educazione in senso ampio. Interventi come l’Immigrant Movement International e la Catédra Arte de Conducta, progetti volti a creare uno spazio di formazione alternativo per il sistema di studi d'arte nella società.
Considerando l’arte come un’esperienza sia fisica che psicologica, ovvero come uno spazio libero dove esistono delle possibilità anche se solo in un lasso di tempo specifico e in un luogo.
Seguirà la descrizione della 50 Biennale di Venezia del 2003, curata da Francesco Bonami che vede i talks come il principale strumento pedagogico.
Rilevante perché segna un momento storico di passaggio anche della pratica culturale, riportando la Biennale ad essere un mondo di sperimentazione e non una mera celebrazione di artisti, nonché per aver messo in discussione la figura del curatore unico e del critico d’arte.
Attraverso il caso studio di United Plaza, verrà esaminata la svolta educativa nella pratica artistica, altra faccia della medaglia -nel panorama internazionale e con parallelismi di casi nazionali i cui progetti educativi ed artistici si propongono l’obiettivo di lasciare tracce sul territorio ed innescare processi positivi in differenti contesti geografici. Particolare attenzione dunque, verrà dedicata a quegli artisti e istituzioni capaci di innescare interessanti meccanismi di scambio tra il mondo dell’educazione, quello della produzione dell’arte e dell’esposizione.