Arte verso una nuova impresa. Tre casi studio di collaborazione con il privato.

Abstract

Il lavoro di tesi ha inizio dalla lettura degli scritti dei critici e curatori Marco Mancuso e Domenico Quaranta, rispettivamente Arte Tecnologia e Scienza (2018) e Media New Media Post Media (2013). Nei testi viene analizzata la situazione attuale dell’arte New Media, partendo dalla rivoluzione che dagli Anni Sessanta ha investito alcune forme d'arte, le quali, ibridandosi alle nuove tecnologie nascenti, hanno potuto sperimentare nuove tecniche artistiche, partendo dai primi calcolatori digitali, fino al World Wide Web e oltre. Si è analizzato quindi il background che caratterizza quella che oggi definiamo "New Media Art" che nasce in uno specifico contesto economico e sociale, differente da quello dell’arte mainstream, al punto di contatto tra l’innovazione scientifica e l’evoluzione delle imprese. È proprio il contesto a dare forma alla New Media Art, la quale trova come campo ideale per sperimentazione e produzione, non l'ambito istituzionale, bensì ambienti al confine con il mondo dell'arte, arrivando a definirsi come “Art Industries” secondo la definizione di Mancuso, discostandosi dalla concezione di “Industria Culturale”. Tra le collaborazioni più affermate si trova l'impresa e in particolare l'impresa 4.0, la quale spesso lavora sulle stesse tecnologie usate oggi dagli artisti New Media. Avendo osservato questo fenomeno ho successivamente indagato tre casi studio, tre realtà che in modo diverso lavorano con l'impresa, realtà calate nel contesto italiano dove questa tipologia di creazione di partnership è sempre più diffusa. Questi tre collettivi hanno attivato partnership a livello territoriale, specialmente con aziende che utilizzando l’innovazione tecnologica o che a questa stanno passando. La cosa interessante è notare che tutte e tre le realtà hanno iniziato a sostenersi economicamente con la collaborazione artisti-impresa, attraverso tre modalità diverse. D20 Art Lab, collettivo del territorio veneto è riuscito ad agganciare le aziende grazie al tramite dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Squareworld Studio grazie all’inserimento all’interno del Punto Impresa Digitale di Dalmine (Bergamo), infine Midi-Motori Digitali, associazione della quale io stessa faccio parte, è nata grazie a un bando comunale e sfruttando la vicinanza alle istituzioni, sta ora passando alla creazione di partnership con i privati attraverso la rete di imprese che lavorano con il Comune di Bergamo. In conclusione l’arte New Media, ha la necessità, dati anche gli alti costi di produzione, di non dover dipendere dalle istituzioni, la sperimentazione deve essere ibrida, senza confini, la collaborazione con le imprese ha la peculiarità di poter fornire il materiale e le competenze adeguate agli artisti, in una modalità più snella e immediata, per la continua costruzione di progettualità attraverso la creatività.