Abstract:
La riposta alla ratifica del Protocollo di Kyoto da parte dello Stato russo è frutto di un percorso continuamente segnato e deviato da spinte interne e contrastanti e da pressioni anche da parte degli stati internazionali e dalla Comunità Europea. Dal punto di vista interno allo stato sono gli scienziati che, più di tutti, hanno voce in capitolo e conoscenze pragmatiche al riguardo, e possono dunque esercitare un certo tipo di influenza sul governo, rappresentato dalla figura di Vladimir Putin. Tuttavia, all'interno della stessa comunità scientifica troviamo correnti di pensiero in antitesi tra loro: nello stesso ambiente accademico si possono trovare posizioni completamente favorevoli alla ratifica ma anche chi addirittura non ritiene il cambiamento climatico costituire un problema reale. La scena è ulteriormente complicata dagli economisti e dalle forze politiche vicine a Putin, anche esse spartite tra i sostenitori di Kyoto e gli oppositori.
La tesi mira fornire un quadro globale sulla situazione del dibattito e delle divergenti opinioni appartenenti alle personalità che in Russia hanno contribuito a portare alla luce aspetti negativi e positivi del protocollo di Kyoto, condensando in un unico documento opinioni degli scienziati, degli economisti degli enti non governativi e dello stesso governo, portavoce dei risultati del dibattito interno di fronte alla comunità internazionale durane le diverse COP svoltesi tra il 1997 ed il 2005, rispetto alla ratifica del trattato, con un’attenzione maggiore dedicata al periodo 2001-2004, nel momento in cui gli Stati Uniti, ritirando la firma dal patto, lasciano la Russia come unica potenza in grado di dare effettività al Protocollo. L’obiettivo finale è analizzare le diverse sfaccettature sotto cui la ratifica al Patto di Kyoto è stata discussa e cercare di carpire cosa ha realmente mosso i rappresentanti del governo russo ed evidenziare il peso delle pressioni di taluni gruppi rispetto ad altri nel pendere tale decisione.
Il primo capitolo si concentrerà sulla storia ambientale russa, precisamente sull'eredità ambientale sovietica e sui danni lasciati dalle politiche comuniste sulle repubbliche dell’ormai disgregata URSS. Il secondo capitolo verterà invece sul tema del Protocollo di Kyoto, precisamente in merito alle esigenze che hanno portato alla sua stesura, e ai meccanismi e regole che in esso vengono dettati agli stati: una parte del capitolo sarà dedicata all'atteggiamento russo nei confronti delle COP e del Patto stesso. Infine, il tema centrale della tesi, costituto dal terzo capitolo, sarà dedicato a ricostruire e collegare fra loro i dibattiti e le differenti posizioni degli studiosi che hanno soggettivamente pesato sulle decisioni del governo riportando anche le posizioni “alternative” alla questione Kyoto nel periodo sopracitato.
Questo lavoro è basato su una diverse tipologie di materiali quali libri di storia ambientale russa, contributi in riviste ambientali che analizzano il rapporto che la Russia ha avuto nel passato e che tuttora ha nella protezione dell’ambiente, documenti ufficiali e documenti tecnici che esplicano le struttura e i mezzi del Protocollo di Kyoto. Per quanto riguarda il terzo capitolo, esso verrà strutturato attraverso l’utilizzo di fonti primarie, quali articoli di giornale e di riviste digitali e cartacee russi ed internazionali, ma il lavoro verrà supportato anche da una serie di fonti secondarie costituite da articoli, contributi in volume e in rivista di studi sul tema che mirano a fornire una panoramica della situazione interna russa e del conseguente atteggiamento della comunità internazionale nei suoi confronti.