Abstract:
Questa tesi prende in esame il Voguing, uno stile di danza nato a New York e che rientra nel complesso delle danze sociali inventate negli anni ’70 del Novecento in seno alla comunità nera e latina. In particolare questo stile è stato inventato dalla minoranza razzializzata omosessuale e transessuale di Harlem, che dagli anni ’20 ha fatto parte di una fiorente scena artistica. In questo ambiente si è costituita la subcultura delle Ball. Nel descrivere questo contesto e i suoi partecipanti, mi soffermerò sulla condivisione di esperienze di discriminazione e sulla condizione di indigenza, ma soprattutto mi concentrerò sul come la condivisione di pratiche artistiche e corporee possa diventare una risposta agli abusi e un modo di ricostruire il senso di appartenenza a una comunità. In questa tesi analizzo il processo di mediatizzazione di una parte di questa subcultura, legata inizialmente al Voguing come stile di danza, non solo per la sua dimensione estetica, ma anche per il suo legame con la comunità gay. Mi concentro, inoltre, su come la diffusione mediatica abbia aumentato l’interessamento nei confronti della subcultura delle Ball anche da parte di studiosi e accademici. Facendo riferimento alle teorie queer e ai Black Studies, che hanno guardato alle rappresentazioni mediatiche per affrontare temi come l’etnocentrismo e le discriminazioni razziali e di genere, metto in luce alcuni aspetti centrali della subcultura delle Ball. In particolare, analizzando l’esposizione allestita nel 2018 presso il CA2M di Madrid sulla subcultura delle Ball, indago come, ponendo in relazione le teorie queer con le pratiche artistiche delle Ball, emergano interessanti spunti di riflessione sulle pratiche politiche e sociali messe in atto dalle minoranze che, chiedendo di essere riconosciute, arrivano a mettere in discussione le logiche espositive e istituzionali in un contesto museale.