Abstract:
Muovendo da un’attenta analisi circa il concetto di Amore in Kierkegaard, ricostruito in ogni sua forma a partire dalle diverse colorazioni che esso assume in base al carattere dell’individuo che lo vive, tratteremo ciascuno dei diversi stadi - estetico, etico e religioso – della condizione umana, per evidenziarne le prerogative: la seduzione e il desiderio erotico dell’esteta, le cui caratteristiche sono immediatezza ed esteriorità; la responsabilità e la scelta di sé dell’uomo etico, che ha il compito di sviluppare il proprio sé ideale e che in maniera consapevole riconosce il matrimonio come massima espressione d’amore; infine, la totale adesione e il volgersi unicamente a Dio dell’uomo religioso, il quale proprio in virtù della caratteristica d’infinità che è propria dell’amore, trova solo in Dio, in quanto essere infinito, l’oggetto adeguato del proprio desiderio amoroso.
A seguito di questi studi, obiettivo di questo lavoro sarà tentare di dimostrare come l’amore etico non esclude la componente erotica bensì la conserva e la eleva ad un livello più puro, e di come a sua volta lo stadio religioso - qualificato dalla pienezza dell’amore in Dio e per Dio solo – sebbene sia designato dall'autore in questione come unica forma di amore che non patisce contraddizione alcuna, non annulla né smentisce affatto l’amore etico.
Secondo la tesi che qui si vuole dimostrare l’amore sponsale non impedirebbe in alcun modo l’amore per Dio, né viceversa: l’amore per Dio infatti è soltanto una tra le molte forme dell’amore, che non deve quindi necessariamente essere esclusiva in quanto non si contraddice rispetto agli altri umani amori bensì va ad aggiungersi a questi.