Abstract:
Il lavoro che viene proposto in questo studio prende in considerazione la tutela e la valorizzazione del patrimonio librario e documentario che per sua natura necessita di essere relegato e allo stesso tempo liberato dall’ombra degli scaffali, tuttavia renderlo disponibile per il godimento delle persone lo rende fragile: il cogliere le sue parole non vuol solamente dire appropriarci dei suoi contenuti ma anche del suo corpo. Come definito dall’articolo 9 della Costituzione italiana è nostro compito rendere accessibile e pubblica la conoscenza in favore delle generazioni che verranno dopo di noi e come dovere nei confronti del passato e del futuro. Come afferma Seneca “Nulla è eterno e solo poche cose sono durevoli”, tuttavia grazie alle odierne possibilità tecnologiche rendere materiali fragili, come la carta o il papiro, eterni è possibile e questo studio vuole capire come.
Dopo una breve parentesi nella quale si cerca di capire le motivazioni che ci spingono a conservare, preservare e tramandare la conoscenza contenuta nelle carte di archivi e biblioteche, si passa allo studio di progetti di digitalizzazione attivati da alcuni Stati, per passare a quelli di portata europea, mondiale e privata. Vengono quindi presentate tre linee guida: quelle fornite dall’IFLA, quelle redatte per il progetto MINERVA e le indicazioni del progetto EUROPEANA. Realizzando una summa di tali metodologie si cerca una pratica soddisfacente per l’attuazione di progetti di digitalizzazione che sfocino nella creazione di ebook di manoscritti rari con correlate informazioni e metadati.
In conclusione tale tracciato viene applicato in un caso guida che vede come soggetto parte di un faldone di proprietà dell’Archivio di Stato di Venezia redatto dall’istituzione dei Savi alle acque nel 1600.