Abstract:
Questa tesi si propone di analizzare il lavoro di Mayank Austen Soofi, fotografo, scrittore e blogger
indiano che attraverso l’atto quotidiano di fotografare, postare e archiviare sta costruendo, in
tempo reale, la memoria visiva della città di Delhi, in maniera trasversale tra il borgo antico e il
nuovo distretto (New Delhi). La discussione si sviluppa attorno all’enciclopedico corpus fotografico
realizzato da Soofi e all’intenzione di donare il suo archivio all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La
parte iniziale dell’elaborato verrà dedicata a fornire una chiave di lettura per l’analisi del corpus
fotografico di Soofi. In seguito si evidenzierà come, in modo del tutto simile alla figura del flâneur,
egli vaghi senza una meta precisa per catturare gli aspetti del suo tempo e come, in un’epoca in
cui i contenuti visivi sono innumerevoli, riesca a rinnovare il valore delle singole immagini.
Particolare attenzione verrà data alla modalità di lavoro di Soofi. Il rapporto tra fotografia e
scrittura e la sinergia che l’autore crea tra questi due linguaggi sono un elemento caratteristico del
suo operare che verrà indagato. Inoltre, il suo ritrarre compulsivamente la città classificando le
immagini in un blog dà forma a un “archivio vivente”, a una vasta raccolta iconografica, che ritrae
Delhi e la sua gente. Infine, si prenderà in esame il progetto di custodia permanente del suo archivio fotografico
presso l'Università Ca’ Foscari di Venezia, tuttora in via di definizione. Data la precarietà del mondo
digitale, organizzare e gestire un archivio, per garantire futuro accesso e reperibilità dei materiali
fotografici, è quanto mai urgente.