Abstract:
Il presente lavoro costituisce un contributo al dibattito accademico extra-europeo sull'individuazione dei disturbi del linguaggio e dell'apprendimento in ambito multilingue, rappresentato in Europa dalle ricerche della COST Action IS0804. A tale scopo, questo lavoro ha indagato le competenze linguistiche di 3 preadolescenti dialettofoni calabresi con diagnosi di Dislessia Evolutiva e Disturbo Specifico del Linguaggio, con l'obiettivo di verificare quanto l'esposizione al dialetto possa influenzare l'acquisizione dell'italiano e come questo possa eventualmente incidere sul percorso diagnostico. Per fare ciò, il test di produzione narrativa LITMUS-MAIN (Multilingual Assessment Instrument for Narratives - Revised, Gagarina, N., Klop, D., Kunnari, S., Tantele, K., Välimaa, T., Bohnacker, U. Walters, J. (2019), ZAS Papers in Linguistics 63) è stato adattato al dialetto calabrese per analizzare le performance narrative dei 3 soggetti coinvolti e confrontarle con quelle di 3 gruppi di controllo, in maniera tale da confermare la presenza di marcatori di disturbo specifico in entrambe le lingue conosciute dai soggetti sperimentali. Anche se il confronto fra i 3 soggetti e i gruppi di controllo non ha evidenziato differenze tra le due performance a livello quantitativo, un'analisi qualitativa delle subordinate prodotte ha messo in luce difficoltà da parte dei soggetti con DSA e DSL nel produrre strutture sintatticamente complesse (e cioè le relative sull'oggetto e le subordinate argomentali) in una sola lingua conosciuta, ovvero l'italiano. Dai risultati ottenuti da un'analisi statistica within-subjects condotta nei tre gruppi a sviluppo tipico, è stata scoperta un'influenza significativa dello status socioeconomico dei genitori (espresso in anni di educazione materna) sullo sviluppo morfo-sintattico e lessicale in italiano; questo fattore sembra comunque non essere un predittore significativo della performance dei soggetti partecipanti in dialetto, così come l'età di prima esposizione al dialetto (o age of onset) è risultata non avere alcun ruolo significativo nello sviluppo delle competenze linguistiche della L1 quanto della L2.