Abstract:
Lo studio ha l’obiettivo di analizzare lo sviluppo che la tassazione ambientale ha avuto negli ultimi decenni in Italia e all’interno dell’Unione europea. I tributi ambientali rappresentano oggi una parte considerevole del gettito fiscale di molti stati comunitari e potrebbero accrescere ulteriormente la loro importanza, vista la crescente sensibilità sul tema della tutela ambientale.
L’elaborato riporta le fasi principali del percorso che ha formato la fiscalità ambientale, come oggi la si intende, attraverso l’analisi della normativa comunitaria e italiana. Studia l’evoluzione nell’interpretazione del principio costituzionale di capacità contributiva avvenuta a livello nazionale e come questa tipologia di tributi impatta sui sistemi fiscali nazionali e locali.
È inserita, inoltre, un’analisi sulle principali imposte ambientali italiane e sul gettito da esse garantito.
Viene analizzata l’adozione da parte dell’Unione del principio “chi inquina paga”, consigliata dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, secondo il quale è corretto far pagare agli inquinatori il ripristino dei danni ambientali da essi causati.
Vi è, successivamente, un capitolo dedicato alla questione dell’armonizzazione dei tributi e della sua importanza in sede europea.
Infine, vengono approfonditi alcuni degli effetti economici generati dalla tassazione ambientale. In particolare, si affrontano: il cosiddetto doppio dividendo, il problema della regressività di determinate tipologie di tributi ambientali e l’effetto che ha sulla competitività delle imprese l’adozione di questa tipologia di tributi.