Abstract:
Sempre più spesso, lo Stato italiano, attraverso le sue varie articolazioni territoriali, può occuparsi di politiche culturali relative allo spettacolo dal vivo. Gli Enti locali possono intraprendere la gestione dei servizi pubblici, nel quale rientrano anche quelli teatrali, ricorrendo a due forme diverse: in forma diretta e in forma indiretta, ovvero tramite enti non territoriali. Il testo si propone di analizzare i vari strumenti a disposizione degli Enti locali per entrambe le tipologie di gestione, focalizzandosi sull’analisi della procedura con cui essi affidano a soggetti terzi la gestione. A tal fine l’elaborato viene articolato in tre capitoli: all’interno del primo capitolo, si descrive il settore teatrale italiano, individuando l’ambito nel quale questo si posiziona, le varie peculiarità che lo contraddistinguono e il ruolo che lo Stato ha all’interno di questo. Nel secondo capitolo si analizzano, in un primo momento, le finalità e le forme giuridiche, che la legislazione italiana prevede in base agli obiettivi prefissati, di un qualsiasi istituto che intende svolgere un’attività nel campo teatrale; in un secondo momento, si descrivono gli strumenti che un Ente locale ha a disposizione per la gestione e, in particolare, si osserva la procedura “ad evidenza pubblica”, attraverso cui esso può affidare la gestione ad altri istituti, diversi dalla Pubblica Amministrazione; in un terzo momento, si individuano i vari ambiti di attività che compongono il settore teatrale e all’interno di ciascuno si riconoscono i soggetti principali. Nel terzo e ultimo capitolo, si prende in riferimento il caso specifico del Comune di Mira e si osserva come è stata organizzata la stagione teatrale 2018 - 2019 presso il Teatro Villa dei Leoni.