Abstract:
Tra i vari progetti legati allo sviluppo sostenibile, particolarmente degno di nota, risulta, il Programma Eco-Town, promosso nel 1997, dal Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (Ministry of Economy, Trade and Industry, METI) nonché, dal Ministero dell’Ambiente (Ministry of Environment, MoE). Tali organismi nazionali, lavorando in sinergia, hanno adottato un modello economico sostenibile in cui, produzione industriale e consumo, anziché essere settori contrapposti, sono visti in un’ottica di integrazione che prevede l’ottimizzazione del processo produttivo e la riduzione dei diversi tipi di rifiuti. Il suddetto Programma si pone come obiettivo primario, l’attenzione verso la variabile ambientale, ricercando, soprattutto, il massimo beneficio economico e sociale del territorio.
Sebbene il progetto si sia concluso nel 2006, alcune delle ventisei città campione, prese in esame, sono diventate, in quanto a pratiche di sostenibilità adottate, degli esempi da seguire, in tutto il mondo. Tra queste, nell’ambito di azioni di riciclo, svettano, Kitakyūshū e Kawasaki.
L’obiettivo della mia ricerca vuole essere quello di fornire un’analisi politico-economica, a partire dalla raccolta di dati ambientali che riguardano le città menzionate e scelte come case study, evidenziando gli aspetti critici legati allo stato di benessere collettivo e, dunque, l’efficacia delle misure di prevenzione adottate contro l'inquinamento ambientale. In particolare, il lavoro di analisi fornirà un quadro conoscitivo del modello “Sound Material-Cycle Society” analizzando così, la cooperazione esistente tra Paesi asiatici e non, sulla gestione di risorse secondarie e, le contraddizioni evidenti tra politica interna e politica estera, soprattutto per quanto riguarda il Giappone.