Abstract:
Partendo dalla teoria condivisa che gli Anni Dieci siano stati per Verona gli anni di maggiore vitalità artistica, nel presente lavoro si indagano in particolare le esposizioni organizzate tra il 1912 e il 1921. I termini temporali della ricerca sono stati individuati nell'ultima Esposizione della Società di Belle Arti prima dello scoppio della I Guerra Mondiale e la mostra che segna la ripresa delle attività della stessa società dopo il termine del conflitto (XXXVII Esposizione d’Arte della Società di Belle Arti). Entro tali limiti si scopre una intensa attività espositiva e singolari personalità artistiche che ne sono ideatrici. L'arte diventa un mezzo per la resistenza e i giovani, quasi tutti soldati, hanno bisogno di potersi esprimere, così con l'appoggio degli enti sorti a causa del conflitto vedono la luce ben cinque esposizioni. È questo il caso della Esposizione Pro-Mutilati del 1916, delle tre esposizioni del 1918 Pro-Assistenza Civica e della Cispadana di Belle Arti degli Artisti Soldati e Congedati del 1919. Ad ogni esposizione è dedicato uno specifico capitolo, strutturato come una virtuale passeggiata tra le sale accanto a critici e spettatori. Tra il 1912 e il 1921 si passa da una pittura in linea con i valori ottocenteschi alle novità più ardite, complici il rinnovamento dell’insegnamento accademico, le visite dei giovani nella più aggiornata Venezia, l'arrivo di Casorati, il fiorire della carriera di Lionello Fiumi e di una rinnovata forma di collezionismo.