Abstract:
La presente tesi analizza la disciplina dell’imposta sul valore aggiunto nelle operazioni intracomunitarie, l’evoluzione normativa e le rettifiche programmate dalla Commissione europea, per abbandonare l’attuale sistema transitorio di tassazione ai fini IVA che prevede una suddivisione dell’operazione a non imponibile nel Paese del cedente ed imponibile nel Paese del cessionario. Il regime definitivo dell’IVA si baserà sul principio dell’imposizione nello Stato membro di destinazione con l’imposta applicata dal venditore con l’aliquota propria dello Stato del cliente, riscossa dal Paese del cedente e da quest’ultimo attribuita allo Stato in cui avviene il consumo. Di qui la proposta di estendere il mercato unico digitale europeo all'insieme delle operazioni digitali, con il versamento dell'IVA da parte del cedente secondo le modalità del Paese di destinazione, attraverso lo Sportello Unico europeo. Uno schema semplice, che abbatte i costi di conformità e chiude i varchi all'evasione.
Nel secondo capitolo della tesi si prosegue con l’analisi delle operazioni triangolari IVA in ambito intra-europeo che assumono un significato sempre più elevato per l’esigenza di dimostrare l’effettiva realizzazione della transazione ed evitare eventuali frodi. Il fatto che nelle operazioni triangolari comunitari siano esentate le prime due operazioni e solo la terza sia tassata nel paese di destinazione implica un’analisi dettagliata del ruolo del trasporto. In varie circostanze la Corte di Giustizia europea ha sottolineato che la correlazione tra compravendita effettuata e trasporto dei beni in altro Stato membro consente di poter imputare un regime di non imponibilità all'operazione a monte. Ciò nonostante, l’interpretazione della Corte, in tema di operazioni triangolari intracomunitarie, pone numerosi problemi sull'accertamento esatto dell’operazione cui si riferisce il trasporto e le operazioni che possono, eventualmente, beneficiare dell’esenzione. Per contribuire alla creazione di una disciplina uniforme, il legislatore europeo ha emanato la direttiva 2018/1910/UE che, a partire dal 1° gennaio 2020, affronta le situazioni in cui la merce forma oggetto di più cessioni tra soggetti appartenenti a Stati membri diversi ai fini di minimizzare i rischi di doppia imposizione o di salto d’imposta, e di eliminare le incertezze del diritto tra gli operatori.
La tesi si conclude con l'esame delle conseguenze positivi che il regime definitivo dell'IVA avrà sula semplificazione e sulla minimizzazione del costo di gestione dell'imposta, sul contenimento delle frodi e sulle opportunità di accedere a nuovi mercati per le imprese minori.