Abstract:
Il sistema di welfare e i servizi sociali preposti all’implementazione delle politiche sociali sono stati investiti da profonde trasformazioni dovute al mutamento del contesto socio-economico odierno. Per questa ragione si è creato un fitto dibattito scientifico riguardo a quale possa essere oggi il ruolo dello stato sociale e delle politiche e dei servizi rivolti alle fasce più deboli della popolazione. Nell’ambito di questa analisi il presente elaborato esamina con particolare attenzione l’impatto che il neoliberismo e, sul fronte organizzativo, il neo-managerialismo hanno avuto nell’ambito dei servizi sociali territoriali. Più precisamente si è voluto porre l’accento sulle modalità di adattamento e di reazione da parte degli Assistenti Sociali a questi nuovi orientamenti politico-istituzionali. E’ proprio questa figura professionale che deve operare quotidianamente nel rispetto sia della deontologia e del mandato professionale che del mandato istituzionale, dai quali, in alcuni casi possono arrivare istanze non facilmente armonizzabili, con conseguenti dilemmi etici.
Dopo una prima ricognizione teorica che ripercorre gli scritti di autori quali Michael Lipsky, Silvia Fargion, Walter Lorenz e Lena Dominelli, si presenta il disegno, lo svolgimento e i principali risultati di una ricerca field, condotta con metodi qualitativi, volta ad esplorare quali siano i principali punti critici indicati dagli assistenti sociali alla luce della loro quotidianità lavorativa.
La ricerca non vuole essere solamente analitica: oltre a delineare quanto più dettagliatamente possibile il quadro della situazione, essa vuole rappresentare anche un momento di riflessione in cui gli assistenti sociali possano proporre soluzioni ed innovazioni rispetto ai problemi/difficoltà che riscontrano.