Abstract:
Nel XXI secolo, l’alto livello di industrializzazione raggiunto in Europa comporta la crescente necessità di grossi quantitativi di energia, funzionale sia alle attività produttive, che alla vita quotidiana della popolazione. Nel 2017, la risorsa energetica più consumata a livello mondiale è stato il petrolio. Tuttavia, la richiesta di gas naturale è in continuo aumento, grazie al basso impatto ambientale di questa risorsa. Infatti, la domanda di gas naturale aumenta di 1,6% ogni anno, ed entro il 2030 supererà il carbone diventando la seconda risorsa energetica più consumata a livello globale. L’interdipendenza energetica nell’ambito del gas naturale è un tema fondamentale in quanto questo fenomeno mette in moto diverse dinamiche nell’ambito della politica estera dei Paesi coinvolti, relative soprattutto alla sicurezza energetica di questi ultimi. Per sicurezza energetica, dal punto di vista dei Paesi importatori, si intende “disponibilità di rifornimenti energetici affidabili a prezzi ragionevoli”, definizione che quindi coniuga due elementi fondamentali al fine di garantire la sicurezza dal punto di vista energetico di un Paese, ovvero l’affidabilità dei rifornimenti energetici e l’accessibilità alla risorsa dal punto di vista economico. Obiettivo di questo elaborato è quello di analizzare il rapporto di interdipendenza energetica tra Russia e Italia, verificando l’effettivo livello di reciproca dipendenza tra i due Paesi nell’ambito del gas naturale, le dinamiche che hanno condotto a questo livello, e le prospettive future, soprattutto riguardo le possibili alternative che possono porre fine all’interdipendenza e la modalità di gestione di queste alternative da parte dei due attori coinvolti, Russia e Italia. L’Italia ha iniziato a importare gas naturale dall’Unione Sovietica nel 1974 , ma il presente lavoro si concentrerà sul periodo che va dal 2000 ad oggi, la cosiddetta “era Putin”, ovvero che corrisponde alla quasi ininterrotta presidenza di Vladimir Putin in Russia.