Abstract:
I meccanismi di variabilità linguistica sono uno dei concetti che sono stati maggiormente elaborati dalle diverse discipline linguistiche che si sono sviluppate nell’ultimo secolo. In particolar modo, la sociolinguistica ha cercato di evidenziare quali sono i fattori che rendono possibile il mutamento linguistico attraverso la società, a partire dalla fissazione prestigiosa della varietà standard, per continuare con altri tratti che rendono peculiari i parlati di membri della società. Una di queste dimensioni di variazione è quella diamesica, per la quale è il mezzo utilizzato nella comunicazione a rendere possibile il mutamento. La hindī parlata colloquiale, sulla quale ci si focalizza in questo scritto, è caratterizzata da diversi tratti, soprattutto sintattici, che la rendono diversa soprattutto dalla varietà standard. I motivi per cui avvengono questi mutamenti nell’ordine dei costituenti dell’enunciato sono di natura pragmatica: l’essere umano, infatti, utilizza tutti i mezzi a sua disposizione per poter, con il minor sforzo possibile, veicolare informazioni, le quali sono interpretabili nella loro totalità solamente attraverso la conoscenza del contesto di enunciazione. È questo, quindi, l’obiettivo della pragmatica: scoprire i meccanismi che sottendono alla comprensione di enunciati che, a primo acchito, non sembrano correlati ma che nella vita quotidiana raggiungono il loro scopo. Uno dei meccanismi di economizzazione della lingua attraverso il minor sforzo che la hindī parlata colloquiale mostra è il soggetto postverbale, la cui analisi non implica solamente la pragmatica ma anche la controversa nozione di soggetto.