Mors acerba, mors immatura. Una lettura gestuale del dolore attraverso le scene di conclamatio.

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dc.contributor.advisor Sperti, Luigi it_IT
dc.contributor.author Fornasier, Nicole <1993> it_IT
dc.date.accessioned 2020-02-17 it_IT
dc.date.accessioned 2020-06-16T06:26:23Z
dc.date.issued 2020-03-23 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/16793
dc.description.abstract Questo lavoro vuole indagare i gesti del dolore partendo dai sarcofagi per bambini con scene di conclamatio. Il lavoro vuole indagare la gestualità del dolore, attraverso l’analisi delle scene di conclamatio presenti nei sarcofagi per bambini: dopo una breve indagine sulla mortalità infantile e sulla ritualità funebre, si cercherà di decodificare la gestualità funeraria attraverso una lettura comparativa, anche in chiave antropologica, delle varie opere che presentano scene di prothesis e conclamatio. All’interno dei sarcofagi per bambini risultano particolarmente interessanti, per l’indagine, le iconografie cosiddette di curriculum vitae dove vediamo il compianto funebre. L’iconografia del lamento funebre, nel repertorio dei sarcofagi, conobbe fortuna per un breve periodo di tempo, raggiungendo l’acme nel II secolo d.C. e decadendo verso la fine dello stesso. Questa stessa iconografia, però, continua nel corso dei secoli: la troviamo all’interno della ceramica attica, dei sarcofagi romani mitologici e non, nelle urne ed ancora messa in scena nel compianto lucano. Grazie agli studi di Ernesto de Martino sappiamo che questo tipo di gestualità ricorre nel corso della storia e nel corso dei secoli: presenta poche varianti ed alcuni gesti sono, tutt’ora, ripetuti all’interno dei compianti funebri, si pensi ad esempio a quello lucano ampiamente trattato negli studi demartiniani. La morte dei giovani defunti ci viene narrata attraverso le già citate scene di conclamatio in cui non solo vediamo l’esposizione della salma, con diverse varianti, ma anche la partecipazione della famiglia alla scena. Solitamente i genitori si sorreggono il capo stravolto dal dolore e altre figure, pedagoghi, ancelle, nutrici o prefiche, si lasciano andare a gesti eclatanti: c’è chi alza le mani al cielo, le donne si sciolgono portandoli in alto, quasi per strapparli, mentre altri sembrano allontanare il dolore estendendo le mani lontano dal corpo. Le mani al cielo, le mani che sorreggono il capo o lo strapparsi i capelli sono delle gestualità che si ritrovano in molte narrazioni funebri, siano esse greche o romane e rimandano allo stesso significato: il dolore. La decodificazione dei gesti è dunque fondamentale per una corretta interpretazione delle figurazioni. Lo studio mira quindi a porre l’attenzione sulle somiglianza dei vari gesti all’interno della storia, concentrandosi sulle ceramiche attiche, di VI- V secolo a. C., ed i sarcofagi di II- III secolo d. C.. Lo studio si conclude con un breve approfondimento sul lamento funebre lucano come possibile spunto di riflessione per la comprensione del lamento funebre antico. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Nicole Fornasier, 2020 it_IT
dc.title Mors acerba, mors immatura. Una lettura gestuale del dolore attraverso le scene di conclamatio. it_IT
dc.title.alternative Mors acerba, mors immatura: una lettura gestuale del dolore attraverso le scene di conclamatio. it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2018/2019, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 866319 it_IT
dc.subject.miur L-ANT/07 ARCHEOLOGIA CLASSICA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Nicole Fornasier (866319@stud.unive.it), 2020-02-17 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Luigi Sperti (sperti@unive.it), 2020-03-02 it_IT


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