I porti italiani nel contesto della Nuova Via della Seta: il caso di Trieste

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dc.contributor.advisor Cavalieri, Renzo Riccardo it_IT
dc.contributor.author Trabucco, Veronica <1995> it_IT
dc.date.accessioned 2020-02-15 it_IT
dc.date.accessioned 2020-06-16T06:26:22Z
dc.date.available 2020-06-16T06:26:22Z
dc.date.issued 2020-03-05 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/16788
dc.description.abstract Dal punto di vista geografico, il nostro Paese gode di una posizione strategica nel Mediterraneo in quanto esso rappresenta il crocevia tra Europa e Asia. Negli ultimi anni, i traffici tra i due continenti hanno subìto un incremento sostanziale, in parte dovuto all’ implementazione di un piano infrastrutturale lanciato dalla Cina e volto al consolidamento della connettività in Eurasia: la Nuova Via della Seta. Essa rappresenta una proposta di tipo commerciale ma soprattutto uno strumento attraverso il quale il Paese si propone, attraverso il controllo delle rotte marittime e terrestri, di rafforzare la propria influenza geopolitica su scala globale. La partecipazione italiana al progetto è stata formalizzata a marzo 2019, con la firma di un Memorandum d’Intesa tra i due Stati, documento il quale, pur non essendo vincolante per le parti, ha sollevato una serie di critiche provenienti dall’opinione pubblica italiana ed internazionale. La Via della Seta rappresenta una grande opportunità per l’Italia per quanto riguarda gli investimenti nelle infrastrutture e più nello specifico per la portualità Nazionale, la quale costituisce un’area di grande interesse per il colosso asiatico. Allo stesso tempo, per evitare il rischio di possibili ricadute sia economiche che politiche, sono necessarie una serie di misure, come ad esempio la protezione nei nostri asset strategici nei confronti degli investimenti stranieri. Il porto di Trieste, che rappresenta il caso di studio esaminato nel presente elaborato, potrebbe divenire uno dei terminal della Nuova Via della Seta. I punti di forza dello scalo giuliano sono numerosi: non solo la sua posizione privilegiata che lo rende la porta d’accesso all’ Europa Centrale, ma anche la connotazione di Porto Franco, la profondità del suo fondale e soprattutto la fitta rete di collegamenti ferroviari e intermodali grazie ai quali esso può essere considerato il gateway per fare giungere le merci verso i mercati del centro e dell’est Europa. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Veronica Trabucco, 2020 it_IT
dc.title I porti italiani nel contesto della Nuova Via della Seta: il caso di Trieste it_IT
dc.title.alternative I porti italiani nel contesto della Nuova Via della Seta: il caso di Trieste it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Lingue, economie e istituzioni dell'asia e dell'africa mediterranea it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Studi Asiatici e Gestione Aziendale it_IT
dc.description.academicyear 2018/2019, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 851427 it_IT
dc.subject.miur SPS/14 STORIA E ISTITUZIONI DELL'ASIA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language CINESE it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Veronica Trabucco (851427@stud.unive.it), 2020-02-15 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Renzo Riccardo Cavalieri (cavalieri@unive.it), 2020-03-02 it_IT


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