Abstract:
La tesi mira a spiegare l’evoluzione del concetto di reddito di base dalle radici teoriche nel XVI secolo ai giorni nostri, secondo un approccio costantemente legato alle condizioni economiche delle varie epoche. L’idea di basic income, infatti, è entrata nell’attuale dibattito politico in numerose comunità in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’India, dal Brasile all’Italia, emergendo come possibile soluzione in un mondo in costante evoluzione tecnologica, destinata a cambiare il mondo del lavoro, che già inizia a mostrarsi in tutta la sua precarietà, rendendolo orfano di una grossa fetta di professioni tradizionali. Ma l’idea di reddito di base, dato a tutti indiscriminatamente, non è emersa recentemente, bensì secoli fa, ogni qualvolta l’economia non è stata in grado di rispondere spontaneamente a rivoluzioni tecnologiche o grandi depressioni. Dalle radici puramente teoretiche dell’Umanesimo e Illuminismo, forme arcaiche di sistema assistenziale sono state applicate inizialmente in Inghilterra tramite le Poor Laws. Dopo la prima forma pratica, l’idea di aiuto alle fasce più economicamente deboli della popolazione si è rivelata valida anche dopo la prima rivoluzione industriale e la grande depressione del XIX secolo. Solo con la crisi del 1929, però, iniziò la costruzione del moderno welfare state a partire dagli Stati Uniti e l’idea di basic income si tramandò nel tempo tramite non solo l’ala più politicamente progressista della società, ma anche grazie a economisti più conservatori. Nonostante un breve periodo neoliberale durante il quale l’idea venne accantonata, il dibattito sul reddito di base, e soprattutto sulla sua sostenibilità economica, ritorna oggi alla ribalta in particolar modo in quelle aree geografiche dove l’avanzamento tecnologico è più progredito, in primo luogo nella famosa Silicon Valley.