dc.description.abstract |
Dall'adozione della politica di riforma e apertura nel 1978, dopo un decennio di ininterrotta crescita del PIL, la Cina è entrata in quella che è stata definita la "Nuova Normalità Economica", divenendo il più grande paese produttore e esportatore al mondo.
Il rapido sviluppo economico, la crescente urbanizzazione e una porzione sempre più ampia di popolazione entrante a far parte del ceto di classe media, hanno comportato, tra l'altro, uno stile di vita basato su un eccessivo consumo energetico, uno spreco inaudito di risorse e l'aumento di catastrofi naturali.
Il tradizionale modello dell'economia lineare, basato sul principio "take, make, dispose”, in cui i rifiuti costituiscono un normale componente del processo produttivo, si è rivelato inefficiente.
Per espellere tali rifiuti è necessario implementare strategie di riciclaggio, riassumibili nel concetto “dalla culla alla tomba”.
L’economia circolare, invece, prendendo ispirazione dai sistemi naturali, elabora un concetto nuovo, sintetizzato nella frase “dalla culla alla culla” e dal principio delle 3 R, “reduce, reuse, recycle”: ogni tipo di scarto diventa, di conseguenza, un input a valore aggiunto utilizzabile per un nuovo processo produttivo e questo rappresenta un concetto innovativo per fondare un sistema economico che sia sostenibile nel lungo periodo.
La Cina è stata uno dei primi paesi, insieme al Giappone e alla Germania, a sviluppare questo nuovo modello economico e a adottare una legislazione a sostegno di ciò, ponendosi come obiettivo politico nazionale il disaccoppiamento della crescita economica dagli oneri ambientali, attraverso un approccio top-down, dunque interamente gestito e controllato dagli organi centrali del governo.
Il fine della tesi è quello di cercare di comprendere come la Cina ha intrapreso il cammino verso uno sviluppo sostenibile e se in futuro continuerà a svilupparsi seguendo i ritmi del passato, dunque l'interrogativo centrale è il seguente: sarà possibile per la Cina riuscire a conciliare la prosperità economica alla sostenibilità ambientale e alla stabilità sociale?
Per cercare di trovare una risposta, l'analisi è stata strutturata in tre sezioni principali.
Nel primo capitolo verranno illustrati i limiti del modello economico lineare e sarà fornita una definizione del concetto di economia circolare, proponendo un inquadramento
delle diverse scuole di pensiero, per concludere poi con una descrizione dei principi su cui il sistema si fonda e gli obiettivi a cui sta mirando.
La seconda parte dell'elaborato propone una descrizione della situazione economica cinese, evidenziando quali sono i fattori che hanno determinato l'adozione del nuovo modello economico. Si passerà successivamente a un'analisi dei tre livelli su cui viene implementata l'economia circolare in Cina (micro, meso e macro), per poi descrivere il tentativo da parte del governo cinese di elaborare un indice di valutazione di sviluppo circolare che sia in grado di misurare i progressi raggiunti. Il capitolo termina con una revisione dei vantaggi che possono essere ottenuti da un modello economico circolare, delle principali barriere che ne ostacolano l'attuazione e delle sfide che attendono il paese.
L'ultima parte del lavoro approfondirà il tentativo e, ormai, la necessità del governo di perseguire uno sviluppo equilibrato, in grado di bilanciare necessità economiche e salvaguardia dell'ambiente, in un quadro di stabilità politica e sociale, promuovendo i concetti di civiltà ecologica e sviluppo sostenibile. Saranno ripercorse, attraverso una panoramica generale, tutte le leggi e le politiche che hanno supportato lo sviluppo dell'economia circolare, per poi analizzare, da un punto di vista sia contenutistico sia linguistico, quelle più importanti. |
it_IT |