dc.contributor.advisor |
Revelant, Andrea |
it_IT |
dc.contributor.author |
Detela, Sara <1995> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2020-02-15 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2020-06-16T06:26:09Z |
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dc.date.available |
2021-07-06T07:26:58Z |
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dc.date.issued |
2020-03-23 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/16728 |
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dc.description.abstract |
L’agricoltura ha come attività principale la produzione di cibo e fibre a cui si affiancano però molteplici funzioni tra cui quelle ambientali, socioculturali nonché ulteriori funzioni economiche. Consapevolmente o meno, l’attività agricola può anche disegnare il paesaggio, aiutare a conservare la biodiversità, preservare le tradizioni, mantenere la vitalità rurale e garantire la sicurezza alimentare. Se ad alcune di queste funzioni può essere dato un valore oggettivo monetario, per altre la questione è più difficile in quanto rappresentano delle esternalità, beni pubblici. La multifunzionalità dell’agricoltura è ampiamente riconosciuta, basti pensare che dagli anni ’90 si è cominciato a inserire il termine in riforme agrarie spostandosi quindi da un’agricoltura incentrata sulla produzione ad una visione più ampia. In Giappone il concetto di multifunzionalità era ben conosciuto anche in passato, legato prevalentemente alla coltivazione del riso e per esempio alla funzione di controllo dei flussi di acqua per evitare alluvioni. Nel 1999 con la “Legge base su cibo, agricoltura e zone rurali”, la multifunzionalità diventa in Giappone uno dei quattro pilastri fondamentali su cui le politiche agrarie e di rivitalizzazione rurali si stanno concentrando. Per molti, il discorso sembra però prendere un taglio opportunistico per continuare a proteggere l’agricoltura domestica attraverso pagamenti diretti agli agricoltori. Infatti, gli agricoltori in zone difficilmente accessibili possono usare la multifunzionalità come mezzo per ottenere supporto economico dal governo. Se da un lato l’intervento pubblico è necessario per rivitalizzare le zone rurali, dall’altro sono queste stesse che devono trovare una strategia per sopravvivere e diventare competitive o cercare aiuto all’esterno.
Con questa tesi vorrei fare il punto su come sia vista la multifunzionalità in Giappone e analizzare quali opportunità può offrire soprattutto nelle zone rurali attraverso l’esposizione di due case studies. Per concretizzarsi poi è necessaria un’azione congiunta di iniziative locali e politiche mirate in quanto le differenze territoriali sono notevoli. |
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dc.language.iso |
it |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Sara Detela, 2020 |
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dc.title |
La multifunzionalità dell’agricoltura: opportunità per le zone rurali giapponesi |
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dc.title.alternative |
La multifunzionalità dell’agricoltura: opportunità per le zone rurali giapponesi |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lingue, economie e istituzioni dell'asia e dell'africa mediterranea |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
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dc.degree.grantor |
Scuola in Studi Asiatici e Gestione Aziendale |
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dc.description.academicyear |
2018/2019, sessione straordinaria |
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dc.rights.accessrights |
embargoedAccess |
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dc.thesis.matricno |
851521 |
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dc.subject.miur |
L-OR/23 STORIA DELL'ASIA ORIENTALE E SUD-ORIENTALE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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dc.subject.language |
GIAPPONESE |
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dc.provenance.upload |
Sara Detela (851521@stud.unive.it), 2020-02-15 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Andrea Revelant (revelant@unive.it), 2020-03-02 |
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