Abstract:
L’elaborato ha come obiettivo quello di analizzare la condizione del lavoratore straniero in Giappone, cercando di comprendere se questa possa cambiare o meno nel futuro. Osservando le manovre messe in atto dal governo Abe, mi pongo come obiettivo quello di analizzare le politiche d’immigrazione in Giappone negli ultimi quaranta anni, dal 1980 fino ai giorni nostri. A partire dalla seconda metà degli anni '80, la maggioranza della produzione giapponese è dipesa da lavoratori stranieri, nonostante le politiche d’immigrazione fossero molto restrittive. Infatti, in questo periodo l’ingresso in Giappone era permesso soltanto ai lavoratori definiti “qualificati” o “altamente qualificati”, mentre veniva negato a tutti coloro che rappresentavano la manodopera priva di qualifiche, ovvero la classe dei lavoratori “non qualificati”. Ciò nonostante, le due crisi che si sono susseguite tra gli anni '90 e gli anni 2000, hanno generato una situazione paradossale, in cui la maggior parte dei lavoratori stranieri in Giappone rientravano nella sfera del lavoratore non qualificato. A questa situazione, si deve aggiungere anche la mancanza di manodopera dovuta ad un calo demografico, che fa del Giappone il Paese con la percentuale di anzianità più alta nel mondo. Nonostante le politiche d’immigrazione siano state da sempre molto restrittive, negli ultimi anni il governo Abe ha cercato di introdurre l’idea di un Giappone più aperto, anche per i lavoratori stranieri o per i lavoratori che non sono in possesso di nessuna qualifica. L’elaborato di divide in tre sezioni. Nel primo capitolo analizzerò la situazione economica del Giappone a partire dagli anni ‘80 e le differenze con i Paesi maggiormente qualificati. Nel secondo capitolo analizzerò il calo demografico in Giappone e la mancanza di manodopera, a cui si aggiungeranno le politiche d’immigrazione dal 1980 fino al 2012. Nel terzo capitolo analizzerò gli sviluppi recenti, dal nuovo governo Abe fino ad oggi. Concentrandomi sulla politica messa in atto da Abe, cercherò di analizzare se il Giappone si stia aprendo o meno all’immigrazione straniera, e se la situazione sia cambiata rispetto a quella degli anni ’90.