Abstract:
La condizione lavorativa femminile è sempre stata un tasto dolente, da qualsiasi punto di vista la si guardi: demografico, politico, economico, sociale e così via. Negli ultimi anni, nonostante le politiche attuate sia a livello governativo che aziendale, il Giappone rimane uno dei paesi appartenenti all’OECD con il maggior tasso di disparità di genere nel lavoro, così come nella società. Come se non bastasse, il Giappone si trova ad affrontare altre problematiche sociali correlate a tali divergenze di genere. Il crescente tasso di anzianità, collegato alla sempre più preoccupante diminuzione delle nascite e al crollo della forza lavoro disponibile sono problemi ormai irrimandabili. Recentemente, sono stati numerosi gli studiosi che hanno suggerito la necessità di concentrarsi sulla figura delle donne giapponesi come possibile fonte di soluzione a questi dilemmi. Il rimandare il matrimonio e la creazione di una famiglia per poter raggiungere una carriera pari a quella dei colleghi uomini, fa sì che gli anni per generare figli diminuiscano e così il numero medio di figli per coppia. La diminuzione di bambini rende il Giappone una popolazione sempre più vecchia, mentre la tendenza delle lavoratrici a lasciare il lavoro dopo il matrimonio o la nascita dei figli per l’impossibilità di conciliare lavoro e famiglia, porta ad una carenza di forza lavoro. Al fine di comprendere cosa ha generato tali tendenze e di individuare nuove soluzioni per migliorarle, è necessario porsi numerose domande, che saranno oggetto di questo elaborato. Ritengo che sia di basilare importanza comprendere le radici che hanno portato all’evoluzione di questa condizione sociale al fine di trovare soluzioni più mirate ed efficaci. Inoltre, l’esamina delle politiche tentate in precedenza, con particolare focus sulla recente Womenomics proposta nel 2012 dal primo ministro, è necessaria al fine di capire non solo gli sforzi del governo giapponese, ma anche a quali punti tali sforzi siano stati rivolti e cosa invece è stato tralasciato. In seguito, lo studio approfondito dell’attuale condizione femminile, non solo tramite testi letterari, ma anche tramite statistiche e ricerche del governo giapponese, aiuta a comprendere ciò che le donne giapponesi stesse considerano un limite alla propria realizzazione, in particolare riguardo alla possibilità di ottenere pari opportunità lavorative e al contempo mantenere una famiglia. Infine, ritengo sia importante portare un caso pratico per evidenziare maggiormente ciò che le precedenti leggi hanno modificato e cosa invece è rimasto invariato nel campo aziendale. Il caso presentato sarà relativo alla condizione femminile all’interno della catena di grandi magazzini Seibu-Sogo, a sua volta confrontato con i dati relativi alla condizione femminile in un’altra azienda nello stesso settore, ossia Isetan-Mitsukoshi.