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L’elaborato tratta dell’argomento delle relazioni commerciali tra l’Europa e i paesi del Maghreb, con un particolare focus sull’accordo del 2012 relativamente alla liberalizzazione dei prodotti agricoli e della pesca: l’argomentazione parte da un’analisi generale delle realtà agricole dei paesi presi in esame, ossia contesto europeo e maghrebino, per poi analizzare l’ accordo di libero scambio Maghreb-UE, così da dimostrare come tale liberalizzazione dei prodotti agroalimentari stia avendo effetti devastanti sul settore agroalimentare italiano e soprattutto siciliano. Sin dal primo capitolo, si parte nella trattazione del contesto europeo e, partendo da un breve excursus storico, si delineano quelle che sono le sue peculiarità agricole (prodotti tipici, paesi più̀ influenti, analisi delle importazioni/esportazioni). A questa prima parte, segue un’analisi più dettagliata del territorio italiano, fino ad arrivare ad un approfondimento del contesto siciliano (brevi cenni storici, esempio: influenza araba sull’agricoltura siciliana, prodotti agricoli più importanti, analisi esportazioni).
Successivamente, a questo primo capitolo segue uno studio della realtà agricola maghrebina: si parte da una panoramica storica generale, dedicando una parte più dettagliata al Marocco, trattando successivamente della crisi e difficoltà legate all’ agricoltura, le difficili condizioni lavorative a cui sono sottoposti giovani lavoratori, ma soprattutto donne, del fenomeno dell’Agribusiness e in seguito del Plan Maroc Vert. Questa seconda parte termina con una panoramica dei rapporti bilaterali tra Marocco e Unione europea.
Nel terzo e ultimo capitolo si concentra l’attenzione sul tema centrale della tesi, ossia sugli accordi di libero scambio Maghreb-Unione Europea, partendo da un’analisi storica per poi esaminare le relative conseguenze e prospettive.
Ciò che mi preme dimostrare è come tale liberalizzazione dei prodotti agroalimentari e della pesca abbia danneggiato il settore agroalimentare italiano e soprattutto siciliano, poiché, in generale, qualsiasi accordo di libero scambio comporta degli impatti importanti su determinati territori e se non c’è una politica di compensazione che mitighi gli effetti che ne derivano si andranno a creare inevitabilmente delle criticità.
Tale argomentazione parte da un’infarinatura storica delle relazioni economiche tra Europa e Maghreb (industrializzazione come risposta alla dipendenza dall’Europa, strategie di sviluppo alternative e nuovi rapporti euro- maghrebini, programmi di cooperazione euro-maghrebina, politica commerciale “strategica”, ruolo ed efficacia delle politiche dell'UE nei settori dell'acqua e dell'agricoltura in Marocco), per poi concentrare l’attenzione sull’accordo agro-alimentare EU-Marocco riguardo la liberalizzazione degli scambi: a una prima analisi sugli effetti generali di tale accordo, si analizzano sia le conseguenze e l’impatto degli accordi euro-mediterranei sul commercio marocchino, sia sul commercio italiano (es. crisi agricola siciliana).
Per concludere, nel mio piccolo, mi faccio portavoce di possibili soluzioni da adottare da parte del parlamento europeo per poter garantire quanto meno un tipo di concorrenza leale e “partitaria”, vale a dire: equa regolamentazione dell’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari, considerando che le leggi che regolamentano tale utilizzo sono meno restrittive in Marocco rispetto all’Italia; equiparazione delle condizioni di lavoro e dei costi di produzioni tra i due paesi (facendo riferimento al Cap.2, menzionare nuovamente le condizioni di lavoro a cui i lavoratori marocchini sono costretti a sottostare) e soluzioni per incrementare la forza contrattuale dell’intero distretto orticolo Siciliano, in modo migliorare la competitività delle aziende che ne fanno parte e dare loro la possibilità di giocare un ruolo primario in ambito internazionale. |
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