Abstract:
La popolazione transgender è una delle minoranze più visibili agli occhi del pregiudizio, meno a quelli della protezione legale e dell’accesso alla salute.
Negli ultimi decenni le persone transgender hanno potuto godere di una graduale accettazione sociale a livello globale, ma la loro esperienza varia ancora notevolmente a seconda del paese e del contesto socioculturale in cui si trovano. Mano a mano che lo stigma sociale cede il passo ad una maggiore comprensione, le leggi nazionali di diversi paesi si modificano, riconoscendo progressivamente maggiori diritti e tutele a favore di questa minoranza. Tuttavia, in molti paesi, la procedura di riconoscimento legale del genere rimane ancorata a modelli obsoleti, che portano avanti pratiche discriminatorie e contrarie ai principi internazionali sui diritti umani.
È il caso del Giappone, dove l’adeguamento del genere è regolato dalla Legge 111/2003 (il cosiddetto GID Act) che disciplina il percorso necessario al fine di ottenere la riattribuzione anagrafica del sesso sul registro di famiglia. La legge è indirizzata ai soggetti con disforia di genere che desiderano adeguare il proprio corpo alla propria identità di genere, e per tale obiettivo richiede che vengano soddisfatti una serie di prerequisiti, sia sul piano familiare che sul piano fisico.
Attraverso l’esposizione e la discussione degli elementi critici che caratterizzano questa Legge, l’analisi metterà in luce come la procedura di adeguamento del genere avvenga secondo un approccio restrittivo e standardizzato, che non è focalizzato sul benessere dei cittadini, bensì sulla loro omologazione.
Nello specifico, particolare attenzione sarà data al requisito dell’assenza dei figli minori, attualmente unico nel panorama giuridico globale, e al requisito fisico, che conduce alla sterilizzazione forzata dei soggetti; questi aspetti verranno approfonditi seguendo un’ottica umanitaria in riferimento alle norme di diritto internazionale.
Successivamente, verranno analizzati alcuni esempi di casi giuridici portati dinanzi alla Corte Suprema, che hanno sollevato la questione dell’illegittimità costituzionale della Legge, a causa di contrasti con l’articolo 13 e l’articolo 14 della Costituzione giapponese (relativi, rispettivamente, alla ricerca della felicità individuale e al principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge).
Nel suo insieme, la tesi si pone l’obiettivo di motivare le ragioni per cui si rende necessaria una modifica del GID Act, a favore di una più netta separazione tra l’iter giudiziario di rettificazione anagrafica del genere e il processo di transizione fisica, che attualmente sono trattati congiuntamente. A tale scopo, è necessario innanzitutto esaminare il modo in cui la Legge mette in atto una serie di pratiche discriminatorie per l’individuo, il modo in cui essa rappresenta una violazione dei diritti umani, e quali possibili soluzioni si possono adottare per migliorarla. Infine, attraverso un’analisi socioculturale, si rifletterà sulle condizioni attuali delle persone transgender nella società giapponese, in contesti sociali differenti.