Abstract:
Il sistema tributario italiano si caratterizza per una moltitudine di imposte che nel corso degli anni si sono susseguite, portando nel tempo ad una maggiore complessità del sistema stesso. Affianco all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), introdotta con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il Legislatore ha previsto diversi sistemi fiscali sostitutivi a favore di determinate realtà economiche caratterizzati da ridotte aliquote fiscali proporzionali e semplificazioni contabili.
Con questa tesi si vuole andare ad analizzare il regime fiscale forfettario, modificato con la legge di bilancio 2019 del 30 dicembre 2018 n. 145, applicabile alle persone fisiche esercenti attività d'impresa, arte o professione in forma individuale o familiare che abbiano conseguito, nell'anno precedente, ricavi ovvero compensi non superiori ad euro 65.000.
Nel corso del 2019 il "nuovo" regime fiscale sostitutivo ha riscosso numerosi pareri sia positivi sia negativi. Se da un lato i nuovi requisiti di accesso e cause ostative permettono ad una platea più ampia di individui di accedere al regime sostitutivo e di conseguenza di godere di un minor prelievo fiscale legato alla minore aliquota legale, dall'altro modifica la concorrenza economica tra i contribuenti aderenti e quelli esclusi a danno dei secondi e disincentiva le aggregazioni e associazioni tra professionisti.
Pertanto il quesito principale al quale questo elaborato vuole andare a rispondere è legato all’analisi della convenienza del regime fiscale forfettario rispetto al sistema fiscale ordinario IRPEF non solo in capo al singolo contribuente bensì per l’intero sistema tributario ed economico italiano con una maggiore attenzione ai profili di criticità costituzionale e alle disparità di trattamento fiscale che va a generare in base alla fonte di reddito.