Abstract:
Giulio Aristide Sartorio, apprezzatissimo artista della Roma umbertina solo recentemente riscoperto, fu una figura eclettica. Poeta, narratore e soldato, si profuse in numerosissimi testi di critica d'arte (sulla Biennale, l'arte europea, la pittura italiana) rivelando cultura, vis polemica e inedita coscienza critica. Solo di rado frammentariamente citati, tali stesi narrano un'anti-storia della pittura europea del suo tempo (e non solo) inseguito sommersa dall'esondazione avanguardista dell'arte e della critica novecentesca. La presente tesi tenta di offrirne, se non la debita correlazione storica ed estetica nel milieu del suo tempo, almeno una ricognizione organica volta a svelarne, per la prima volta strutturalmente, l'ampiezza e la validità. A conferma visiva delle salienti ricorsività della critica sartoriana, correla il lavoro la disamina di un'opera esemplare.