Abstract:
Il lavoro è incentrato su Valerio Massimo, storico vissuto tra I sec. a.C. e I sec. d. C., autore di una corposa raccolta di exempla, dal titolo "Factorum et dictorum memorabilium libri", che si inserisce nella politica di restaurazione morale accreditata all'imperatore Tiberio. L'intento dell'autore è quello di fornire al suo pubblico (soprattutto giovani) dei modelli di comportamento e rivitalizzare, in tal modo, il mos maiorum. Il lavoro di analisi si concentra, poi, in massima parte, sulla figura di Publio Cornelio Scipione Emiliano, personaggio nel quale sono racchiuse le virtù del padre naturale, Emilio Paolo, e del padre del padre adottivo, Scipione Africano. Valerio Massimo ne esalta le capacità militari e ne fa un esempio di rigore disciplinare, di ferreo rispetto del mos maiorum ma anche di moderazione. Attraverso il confronto con altre fonti sugli stessi casi, si analizza il modo in cui l'autore costruisce la sua memoria strumentale: omissioni, enfatizzazioni, modificazioni.