Abstract:
Questo studio nasce dall’esperienza di persone e culture che ogni giorno si incontrano, si scontrano e si influenzano reciprocamente. Pur cercando di mantenere ad ogni costo la propria identità, viviamo la realtà di un eurozona dove il punto di forza sta proprio nella diversità, ma anche in quei fili invisibili che collegano le culture di confine, i ladini del Comelico, i tedeschi dell’Alta Pusteria e gli austriaci dell’Osttirol. La terra che accoglie queste comunità è la stessa, aspra e sincera, unica e impressionante, ma segnata da eventi che anche dopo 100 anni continuano a serpeggiare nelle anime della gente del posto. Eppure mangiamo le stesse cose, abbiamo le stesse tradizioni, seguiamo gli stessi ritmi di vita dettati da una natura potente e ancora dominante.
Come sosteneva Robert Lado negli anni Cinquanta e Sessanta, la cultura è vista come problema anche situazionale, ma soprattutto comunicativo, in quanto essa caratterizza e modifica la natura e la forma della comunicazione.
Cos’è dunque che ci differenzia? La risposta unica è la scuola. I sistemi scolastici sono diversi e la cultura insegnata è diversa. Ecco che in Alto Adige, dove gli insegnanti devono avere il patentino di bilinguismo, molto difficile da ottenere, la selezione del corpo docente è severissima e favorisce gli insegnanti della regione. Nel bellunese e soprattutto in Comelico arrivano insegnanti da ogni parte d’Italia, ovviamente la lingua ladina non fa parte della scuola è un tabù. Questo comportamento ha privato intere generazioni della propria identità che oggi non appartengono né a una cultura né all’altra e che combattono tutti i giorni per la sopravvivenza.
Questo studio prenderà in considerazioni le teorie linguistiche sull’apprendimento di lingue seconde e lingue straniere in contesti bilingui, osservando l’apprendimento di due soggetti con difficoltà di apprendimento che ritraggono una situazione tipica in territori con bassa mescolanza etnica, confermando il fatto che alcuni disturbi sono di origine costituzionale.
Verranno esposti i risultati derivati dalla somministrazione di test (TROG e PDSS) per valutare la comprensione di strutture grammaticali, ritenute marcatori clinici, e la capacità di utilizzare le informazioni linguistiche di un testo per comprenderne il significato. Basandomi sulla raccolta di materiale autentico prodotto durante le lezioni con i soggetti analizzerò gli errori prodotti cercando di individuare in quale stadio dell’apprendimento lo studente si trova.
Le lingue sono una risorsa e una ricchezza alla quale non possiamo rinunciare perché ci caratterizzano, ci valorizzano e dicono quello che siamo: un patrimonio genetico, da conservare e proteggere, che esprime valori e modelli di vita.