Il genocidio armeno e la reazione dell’intelligencija russa e armena nel 1915-1916

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dc.contributor.advisor Ferrari, Aldo it_IT
dc.contributor.author Porcini, Federica <1989> it_IT
dc.date.accessioned 2020-02-17 it_IT
dc.date.accessioned 2020-06-16T05:24:41Z
dc.date.available 2020-06-16T05:24:41Z
dc.date.issued 2020-03-16 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/16245
dc.description.abstract Questa tesi si prefigge l’obiettivo di approfondire lo studio del periodo più oscuro della storia del popolo armeno - il genocidio armeno del 1915 – impiegando un punto di vista senza precedenti, vale a dire la risonanza che questo tragico evento ebbe nell'intelligencija russa e armena nel biennio 1915-1916. Nel primo capitolo, focalizziamo il nostro studio sulle relazioni russo-armene. Alla fine del XIX secolo, l'Armenia era divisa in due parti: una parte orientale incorporata nell'impero russo e una parte occidentale che languiva sotto il giogo del sultano turco Abdul Hamid II (1876-1908). Nell’impero ottomano, l'organizzazione turca Comitato Unione e Progresso (CUP), fondata nel 1889 a Istanbul e guidata dai Giovani turchi, si ribellò nel 1908 e con un colpo di stato depose Abdul Hamid II. I popoli dell'impero ottomano sostennero i Giovani turchi sperando in un nuovo governo democratico nel paese. Tuttavia, il governo turco guidò immediatamente una politica di assimilazione degli altri popoli: il pan-turchismo e il pan-islamismo diventarono la politica ufficiale. Avendo incontrato resistenza ai loro piani, i Giovani turchi iniziarono ad agire violentemente. I massacri di Adana (in Cilicia) nel 1909 furono il banco di prova dell'idea di eliminare la popolazione armena, che avrebbe poi portato al genocidio del 1915 alimentato da una visione politica di una ridefinizione etnonazionalista dello Stato. Il secondo capitolo, il cuore della tesi, dopo alcuni brevi riferimenti storici alle dinamiche dello sviluppo del genocidio, affronta il tema principale del nostro studio: la risonanza che il genocidio ebbe nella stampa e la poesia russa e la reazione dell'intelligencija armena in Russia nel 1915-1916. Durante gli anni del genocidio e della Prima guerra mondiale (1914-1918), scrittori russi e armeni indagarono sulla situazione degli armeni turchi, visitarono l'Armenia occidentale, raccolsero materiale sulla loro difficile situazione sociale e politica e con le loro pubblicazioni portarono la società e le autorità russe più vicine agli armeni. I tragici eventi del 1915 provocarono una grande ondata di proteste e indignazione da parte dell’intelligencija progressiva in molti paesi. In particolare, scrittori, studiosi, critici letterari e rappresentanti russi e armeni del pensiero sociopolitico dell'epoca sensibilizzarono la società sul destino della popolazione armena. I materiali analizzati partono dai documenti diplomatici inviati da Sergej Dmitrievič Sazonov (1860-1927) - ministro degli affari esteri della Russia dal 1910 al 1916 - agli ambasciatori russi a Londra e Parigi. Inoltre, abbiamo tradotto e analizzato opere di alcuni poeti russi e articoli di giornalisti armeni e russi, testimoni della tragedia della popolazione armena. Questa pagina, profondamente inesplorata fino ad oggi, costituisce uno studio scientifico e una nuova prospettiva di studio della tragedia del popolo armeno tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Infine, il terzo capitolo è dedicato alle relazioni armeno-russe nel XX secolo e al ruolo della politica russa nei confronti della Questione armena. Dopo la morte di Stalin nel 1953, l'approccio della politica sovietica cambiò gradualmente. Fu nel 1965 – anno del cinquantesimo anniversario del genocidio armeno – che scoppiarono le proteste a Erevan, la cui violenza senza precedenti portò il Soviet supremo a decidere di autorizzare la costruzione del Tsitsernakaberd Hill Memorial, dedicato alle vittime del genocidio armeno. La tesi si conclude con uno sguardo alla dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991 e al conseguente riconoscimento ufficiale del genocidio armeno da parte della Federazione Russa il 14 aprile 1995, quando la Duma di stato russa ha adottato all'unanimità la dichiarazione “Condanna del genocidio armeno 1915-1922". it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Federica Porcini, 2020 it_IT
dc.title Il genocidio armeno e la reazione dell’intelligencija russa e armena nel 1915-1916 it_IT
dc.title.alternative Il genocidio armeno e la reazione dell’intelligencija russa e armena nel 1915-1916 it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Relazioni internazionali comparate - international relations it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Scuola in Relazioni Internazionali it_IT
dc.description.academicyear 2018/2019, sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 855675 it_IT
dc.subject.miur SPS/06 STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.subject.language RUSSO it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Federica Porcini (855675@stud.unive.it), 2020-02-17 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Aldo Ferrari (aldo.ferrari@unive.it), 2020-03-02 it_IT


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