Abstract:
SALUTE MENTALE E DEVIANZA. L’IMPORTANZA DELL’INTEGRAZIONE NEL TERRITORIO
Questo studio offre uno spunto di riflessione sull’evoluzione del percorso di riconoscimento della persona affetta da patologie psichiatriche e dell’integrazione all’interno del territorio. La persona affetta da disturbi mentali e che ha commesso dei reati non deve subire discriminazioni, né tantomeno essere relegata ai confini della vita sociale. Deve essere accettata ed inclusa. Lo studio inizia con un excursus teorico sociologico collegando il disturbo mentale al concetto di devianza e affrontando l’argomento dei meccanismi di esclusione e di violenza perpetuati attraverso l’istituzionalizzazione del malato psichiatrico. Nella tesi viene analizzata questa ambiguità grazie all’utilizzo di teorie sociologiche e l’evoluzione delle stesse. Sono state analizzate leggi e decreti che hanno permesso l’inclusione dei soggetti all’interno del territorio, come ad esempio la Legge Basaglia che rappresenta la svolta nel mondo dell’assistenza al paziente psichiatrico.
Attraverso gli interventi sociali e di inclusione già attuati in Italia si può notare un’evoluzione e una sensibilizzazione al disagio mentale. L’obiettivo della ricerca è innanzitutto dare una panoramica dell’ambiente di evoluzione e del trattamento a cui erano soggetti persone con patologie psichiatriche. Analizzando quindi il concetto di deistituzionalizzazione del paziente sia a livello manicomiale, con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, sia a livello di comunità territoriale con la nascita dei Dipartimenti di salute mentale.
Si inizia a lavorare in direzione di un aumento del potere del paziente, restituendogli una reale quotidianità sociale, con amici, parenti, ma anche una contrattualità di servizio, evitando di abbandonarlo a sé stesso, ma senza imporgli obiettivi e programmi terapeutici precostituiti e quindi obbligatori. Diventa così concreta l’unione tra teorie sociologiche e diritto grazie al grande lavoro di rete tra servizi pubblici e privati e all’utilizzo di un approccio soggettivo, centrato sulla persona. Vi è la costruzione di nuove strategie di intervento che mirano a dare una nuova prospettiva della salute mentale attraverso il paradigma del Recovery. È il paziente stesso a decidere il suo percorso ridando l’importanza all’individuo al di là della malattia.
In conclusione, questo lavoro mira a rendere noti i passi avanti fatti relativamente al concetto di inclusione, al superamento delle barriere, al diritto alla salute e alla possibilità di scelta della propria vita da parte del paziente. Lo scopo finale però è superare lo stigma e spronare il lettore a considerare queste persone come persone e non come utenti in carico ad un servizio.