Abstract:
La tesi si propone di indagare i rapporti fra la X Quadriennale di Roma e il sistema delle mostre internazionali. Partendo dall’analisi del contesto storico politico, si valuteranno le conseguenze dei tentativi di riforma dei grandi enti espositivi italiani (Biennale di Venezia, Triennale di Milano, Quadriennale di Roma), seguite dallo studio delle principali tendenze artistiche e dalla descrizione di due mostre cardine svoltesi all’esterno dell’ambito istituzionale fra il 1970 e il 1971: Vitalità del Negativo e Gennaio’70.
La volontà di riforma degli enti e dei loro statuti si concretizza nella struttura differente conferita alla X Quadriennale romana non più concentrata in un singolo appuntamento, ma strutturata in cinque diverse mostre che vanno dal 1972 al 1977, abbracciando tutti i settori delle arti dal figurativo al non figurativo, fino alla ricerca estetica. Inoltre, diversamente da quanto accaduto nel passato si aggiungono due ulteriori sezioni dedicate ai giovani artisti emergenti e agli artisti stranieri operanti in Italia.
La tesi tratterà poi della Biennale di Venezia, unico ente ad aver portato a termine la riforma del proprio statuto entro il 1973, nello specifico della XXVI edizione del 1972, realizzatasi sulle linee guida che ispireranno gli emendamenti dell’anno successivo e guidata dal tema Opera o Comportamento.
L’elaborato si concluderà con la ricostruzione delle mostre organizzate dalla Quadriennale fuori dal contesto nazionale, dell’origine del sistema delle mostre internazionali tese fra spinte locali e ambizioni globali e con la trasposizione dell’intervista realizzata con il curatore della futura Quadriennale del 2020 Stefano Collicelli Cagol.