Abstract:
Nell’ultimo periodo sta emergendo in maniera preponderante la consapevolezza che il vortice di estinzione ha preso piede nel nostro pienata, infatti si sta parlando sempre più spesso della sesta grande estinzione di massa.
Paragonando gli attuali tassi di estinzione con quelli delle antecedenti estinzioni si osserva che i primi sono maggiori: più di trecento specie di vertebrati si sono estinte dal 1500 a oggi, altre centinaia sono in via d’estinzione ( circa un terzo del totale) e per tutte, mediamente, si è assistito a un calo del 28% delle loro popolazione.
Le principali cause che determinano l’estinzione sono:
la perdita e la frammentazione dell’habitat
diffusione in nuovi areali di specie invasive che soppiantano quelle autoctone
crescita incontrollata della popolazione e quindi del tessuto urbano
inquinamento sempre più accentuato
sovra sfruttamento delle risorse
i cambiamenti climatici.
L’azione congiunta di tutte questi fattori ha aumentato notevolmente la velocità del vortice di estinzione, purtroppo non trascurando nemmeno il nostro paese.
Tuttavia sono state intraprese diverse iniziative e programmi tesi a limitare o eliminare queste forzanti, fra le più importanti si annovera la “Direttiva Uccelli” e “Direttiva Habitat”; le direttive invocano uno stato di conservazione favorevole per specie e habitat, infatti sanciscono la tutela di specie emblematiche e/o specie chiave che permettano la sussistenza dei un determinato ecosistema.
Nella prima parte del seguente lavoro, si tende a sviluppare un protocollo metodologico efficace volto a valutare la presenza di aree di nidificazione in cavità scavate sui tronchi di alberi maturi di picidi e rapaci notturni nella Foresta demaniale del Cansiglio e che si possa replicare in tutti gli habitat forestali.
I picchi sono riconosciuti come specie chiave per gli ambienti forestali poiché sono responsabili della costruzioni di cavità nei tronchi degli alberi che fungono da tana per moltissimi altri animali, sia volatili (molte specie di rapaci notturni, cince…) sia vertebrati (ghiri…).
Visto l’importante ruolo svolto da queste specie, la loro protezione è un elemento chiave per la corretta gestione boschiva.
I processi ad un determinato livello hanno origine dai livelli inferiori e mostrano le loro conseguenza ai livelli successivi, si procede con il preservare una habitat adatto alla sua persistenza cosicché la specie possa, attraverso il suo ruolo, ampliare la funzionalità ecosistemica anche ad altre specie.
Nella seconda parte si darà evidenza del disegno sperimentale riguardo il censimento in play back ai rapaci notturni.
Per giungere all’obiettivo dello sviluppo di un protocollo, la tesi è stata sviluppata in modo tale da fornire le caratteristiche generali delle zone dove si è compiuto lo studio e le caratteristiche delle specie studiate.
Successivamente sono stati evidenziati i metodi e i disegni sperimentali cosicché emergessero in maniera chiara le linee guida del protocollo.
E in fine, per darne rilevanza si è discusso, con l'ausilio dei dati ricavati, i punti di forze e di debolezza del protocollo adottato, espletandone i possibili miglioramenti.
L’atto finale dell’elaborato è lo sviluppo di una scheda da campo che possa essere sfruttata da tutti gli operatori per condurre i censimenti sulle cavità foro e i play-back ai rapaci notturni.