Abstract:
La teoria economica classica è, da sempre, il modello utilizzato per descrivere il comportamento degli individui; questi ultimi, in quanto soggetti razionali, sono ritenuti capaci di assumere la decisione corretta in ogni contesto. Di recente, alcuni studi hanno iniziato a mettere in discussione alcuni principi della teoria economica classica, integrandoli e sostituendoli con nuove teorie descrittive del comportamento degli individui in fase decisionale. Il presente elaborato è quindi volto alla dimostrazione di come la sola teoria economica classica non sia sufficiente per la corretta descrizione delle scelte degli individui in condizioni di rischio e incertezza, ma sia necessario ricorrere alla finanza comportamentale. Inizialmente, saranno illustrate le nozioni e i principi base della finanza comportamentale, per poi proseguire con l’analisi della loro presenza in vari contesti decisionali. Tale analisi viene effettuata procedendo dal generale al particolare, ovvero si inizia con lo studio dei suddetti fenomeni in contesti di scelta generale, per poi proseguire con le scelte di investimento e, infine, con le scelte di allocazione del risparmio previdenziale. In merito a quest’ultimo ambito decisionale, si riesce a dar prova di come, per tutto il periodo di adesione al sistema di previdenza complementare, gli individui adottino comportamenti in linea con la finanza comportamentale piuttosto che con le teorie classiche. Infine, vista la numerosità di prove a favore della presenza di bias comportamentali nelle scelte degli individui, ma, soprattutto, la crescente importanza di questa nuova branchia dell’economia, si è ritenuto interessante svolgere un’indagine anche nel nostro paese, così da poter dare concreta applicazione alla parte teorica.