Abstract:
Questo lavoro si focalizza sull’inclusione lavorativa degli utenti psichiatrici con lo scopo di dimostrare come l’attività lavorativa rappresenti una dimensione necessaria nella vita di ogni individuo per la realizzazione della propria identità, per l’affermazione di un ruolo sociale e per lo sviluppo del proprio progetto di vita. La tesi, dapprima, ripercorre l’evoluzione delle varie rappresentazioni della patologia mentale nel corso della storia, mettendo in evidenza i risvolti e le interazioni tra il “folle” e la società del suo tempo. Successivamente, vengono delineate le principali patologie mentali classificate all’interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, con il fine di fornire indicazioni generali sui sintomi associati ad un determinato disturbo mentale. Viene proposta, poi, una riflessione sul concetto di “guarigione”, con particolare attenzione all’intervento riabilitativo, ai principi a cui si ispira e all’importanza dell’attività lavorativa sia come reale strumento di riabilitazione sia come opportunità di inclusione socio-lavorativa. A tal proposito, si è posto lo sguardo sul rapporto tra aziende e lavoratori con patologie mentali e si è tentato di comprendere quali sono i fattori che influiscono nel percorso di inclusione lavorativa e nella possibilità di ottenere un lavoro competitivo a tutti gli effetti; prendendo in esame i percorsi di inserimento lavorativo messi in atto dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Ulss Polesana.