Abstract:
Il social housing è stato abbondantemente studiato come un'importante novità e innovazione all’interno delle politiche urbane e abitative, particolarmente promossa in Europa, che registrando anche in Italia un crescente interesse rispetto alle nuove forme dell’abitare condiviso. Spesso di identifica il social housing come strumento capace di interagire con le trasformazioni della società caratterizzata da difficili e discontinue carriere lavorative, l’intensificarsi e il consolidarsi dei fenomeni migratori, l’invecchiamento della popolazione, in particolare in Italia, a causa di questi fattori si registra con nuova prepotenza una questione importante d’emergenza abitativa, che nel ventaglio delle sue manifestazioni, tocca una sempre più ampia parte di popolazione.
Da queste premesse, l’elaborato si interroga sulle possibilità del co-housing un nuovo asset strategico di intervento per le politiche sociali nelle piccole comunità: Può esso diventare uno strumento di policy trasversale capace di intercettare diversi bisogni sociali? Un mezzo per ricostruire e rigenerare la struttura della collettività, riportando al centro del welfare il benessere dei legami di vicinato?
La particolarità è l’attenzione rivolta allo scenario europeo in particolare ai vari esempi d’uso del co-housing adoperato in altre società, esplorando comparativamente alcune buone prassi.
Partendo da un approccio teorico tratto dalle esperienze europee si giunge ad analizzare il territorio italiano ponendo al centro l’opinione degli Assistenti Sociali, i primi ad intercettare i bisogni, Cercando di progettare un’azione innovativa di investimento sociale.