Abstract:
Lo scopo della mia discussione è quello di analizzare la condizione economica della donna e la sua partecipazione al mercato del lavoro in Giordania.
Analizzerò gli anni successivi alla colonizzazione britannica quando il Governo realizzò alcune importanti riforme economiche e politiche, al fine di far fronte alla difficile situazione del paese causata dalla povertà e dalla disoccupazione che affliggevano la popolazione. Vennero quindi realizzate riforme di nazionalizzazione delle industrie e aumentate le dimensioni dell’apparato burocratico affinché fosse garantito un posto di lavoro per tutti i cittadini. Inoltre, il Governo implementò delle riforme dell’insegnamento per istituire delle scuole pubbliche e permettere l’iscrizione di un maggior numero di studenti e studentesse.
La mia tesi si concentra poi sui cambiamenti registrati durante il boom petrolifero quando la Giordania fu testimone dell’esodo dei lavoratori verso i paesi del Golfo. Analizzerò poi la crisi che arrivò immediatamente dopo e che portò alla firma degli Accordi di Aggiustamento Strutturale negli anni ’90.
Il filo conduttore della mia tesi sono quindi i cambiamenti della condizione della donna all’interno del mercato del lavoro durante questi decenni. Mi concentrerò in particolare sul settore privato e analizzerò le condizioni di lavoro della donna giordana e straniera. Guarderò alla Giordania di oggi e alla discriminazione contro le donne tutt’ora presente nel contesto lavorativo. Da cosa dipende realmente questa discriminazione?
La risposta delle agenzie internazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale tende sempre ad additare la cultura islamica e le sue rigide regole che vietano alla donna di lavorare in alcuni luoghi o in determinati orari notturni. Secondo queste istituzioni anche la complessa legislazione giordana è un fattore di questa discriminazione.
Il problema della partecipazione femminile al mercato del lavoro sono in realtà tali accordi che hanno causato un restringimento del settore pubblico dove trovava impiego la maggior parte delle donne istruite e che garantiva un buono stipendio e prestigio sociale. Gli accordi infatti hanno creato posti di lavoro solo nel settore privato, dove le condizioni sono pessime e non vengono rispettate le normative dei codici legislativi come il salario minimo. Le donne giordane non vogliono accettare questa situazione e preferiscono quindi uscire dal mercato del lavoro, queste occupazioni vengono perciò ricoperte per lo più dalle straniere. Gli accordi di aggiustamento strutturale di fatto non hanno aiutato a risanare i principali problemi dell’economia giordana.
Per quello che concerne le fonti, saranno oggetto di analisi documenti governativi reperiti negli archivi del ministero, quali il codice del lavoro, al fine di indagare quali siano le effettive tutele promosse dal governo a favore della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Si utilizzeranno anche articoli di quotidiani, saggi critici in materia e i report delle istituzioni internazionali come l'ILO e l'ONU. A ciò si aggiungeranno delle fonti primarie, quali brevi interviste rivolte a lavoratrici giordane ed immigrate, effettuate in loco durante un soggiorno studio presso Amman.