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Individuata l'operazione di leasing, si procede ad un' esamina dal punto di vista della sua rappresentazione contabile secondo i principi contabili nazionali ed internazionali.
Si comprende quali sono state le esigenze evolutesi nel tempo per la sua raffigurazione in bilancio e come esse siano state man mano tramutate per superare alcuni limiti intrinseci ai fini di rispondere egregiamente alle finalità bilancistiche.
Ad oggi, con l'IFRS 16, Leases, si è giunti ad un importante traguardo che, tramite il passaggio da un sistema basato sul "risk and rewards model" al "right of use model", ha portato, con specifico riguardo al bilancio del locatario, al superamento della distinzione epocale tra leasing operativo (contabilizzato col metodo patrimoniale) e leasing finanziario (contabilizzato col metodo finanziario) prevedendo un unico metodo di contabilizzazione (quello finanziario).
Per molto tempo, infatti, l'eccessiva discrezionalità in capo al redattore del bilancio per la contabilizzazione della suddetta operazione, ha consentito per l’appunto di classificare il leasing come operativo al solo scopo di poter sottrarre dalla contabilizzazione quelle sfaccettature che potrebbero determinare, davanti ai diversi stakeholders, un impatto negativo sull’ immagine aziendale e sulla valutazione del suo generale stato di salute in termini di situazione patrimoniale-finanziaria e reddituale, potenzialità di performance e di crescita futura e profilo di rischio, producendo, dunque, in conclusione, un effetto informativo non appropriato circa i reali equilibri aziendali. Non a caso, infatti, gli studi in letteratura hanno dimostrato che, a parità di altre condizioni, le imprese locatarie che identificano un contratto di leasing come operativo ottengono indicatori economico-finanziari migliori rispetto a quelle che, al contrario, classificano le proprie operazioni come leasing finanziari e ciò è dovuto soprattutto perché, nel primo caso, non vi è prevista l’iscrizione del debito per leasing verso il locatore.
Così, di fronte ad una crescente globalizzazione e davanti alla necessità di garantire un’efficiente informativa economica e finanziaria per il corretto funzionamento del mercato dei capitali, visti anche i problemi riconducibili alla scarsa comparabilità dei bilanci redatti con criteri difformi, IASB e FASB hanno avviato un processo di armonizzazione che, dopo più di dieci anni di lavoro, il 13 gennaio 2016, ha portato, nel contesto dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, all'emanazione, appunto, dell' IFRS 16 (applicato dal primo gennaio 2019).
Codesto standard sembrerebbe mettere a tacere, finalmente in maniera chiara ed esaustiva, tutte le falle riscontrate nella disciplina contabile dell'istituto previgente (IAS 17) e, molto probabilmente, avrà un ruolo rilevante anche nell'ancora retrogrado contesto nazionale italiano in quanto diverrà fonte di ispirazione primaria nella prossima futura (necessaria) revisione delle regole contabili concernenti la rappresentazione dell'operazione di leasing in bilancio. |
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