Abstract:
La crisi finanziaria e la successiva fase di recessione economica che hanno caratterizzato la realtà socio-economica italiana nell’ultimo decennio, hanno determinato la crescente necessità di una significativa evoluzione nel diritto della crisi d’impresa e dell’insolvenza, perlopiù diretta a superare una concezione dell’impresa e della generalità delle procedure concorsuali come volte meramente a soddisfare gli interessi dei creditori concorsuali, a scapito, invece, della sopravvivenza delle imprese in stato di difficoltà economica. Ciò che, per numerosi decenni, ha sicuramente contributo ad ostacolare il risanamento stesso dell'impresa ed il seguente superamento della crisi è stato l'atteggiamento di favor che il Legislatore ha frequentemente manifestato nei confronti nell'interesse fiscale alla certa e rapida riscossione dei tributi, ritenuto superiore giusto per la sua natura pubblicistica. Risulta altresì di agevole comprensione come, nel contempo, un simile trattamento preferenziale nei confronti del creditore Fisco sia parso suscettibile di ledere la par condicio creditorum, arrecando un grave pregiudizio anche ai restanti creditori concorsuali che dal medesimo patrimonio aziendale auspicavano un soddisfacimento. Ciononostante, alla luce del critico contesto economico che ha caratterizzato l'ultimo decennio, si è finalmente compreso che una graduale postergazione dell'interesse erariale doveva ritenersi non soltanto funzionale, ma addirittura indispensabile al fine di favorire la continuazione dell'attività aziendale e la sopravvivenza del sistema impresa, da cui dipendono, peraltro, molteplici interessi di carattere generale, quali i livelli occupazionali, i fornitori ovvero gli enti finanziari. In questa prospettiva, nel corso della trattazione si sono dunque analizzate le principali problematiche relative all'insinuazione e alla gestione del debito tributario nell'ambito delle diverse procedure concorsuali previste nel nostro ordinamento, con uno sguardo prospettico alle implicazioni derivanti dall’introduzione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza di cui al D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, e destinate a riverberarsi nei confronti del trattamento riservato precipuamente all’Erario. Nell’ambito di siffatta analisi conclusiva, è stata presa in esame anche la novellata disciplina delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, previste per il debitore civile che, spesso per fattori del tutto contingenti, si trova riversare in una condizione di difficoltà economica.