Abstract:
Questa tesi si propone di seguire la critica che Theodor Adorno muove al pensiero illuminista, nella convinzione che gli orrori del secolo scorso non possano essere letti solamente come un errore di percorso all'interno del processo di emancipazione dell’uomo, ma che la loro origine debba essere ricercata nella ragione stessa, che nel proprio stesso concetto contiene in potenza la propria degenerazione. In particolare verranno analizzati i concetti fondamentali dell’illuminismo – una concezione rigida della soggettività che oppone l'uomo all'estranea realtà oggettiva, l'ostilità verso qualunque forma di irrazionalità e la dipendenza dalla tecnica – mostrando come la critica adorniana faccia uso del metodo dialettico hegeliano e delle figure della psicoanalisi freudiana come la rimozione e il feticismo. La tesi si concentrerà poi sul fondamento di questa critica, che come ogni critica immanente corre il rischio di confermare il sistema nel quale trova le condizioni della propria possibilità. In particolare, verrà analizzato il modo in cui Adorno appoggi la propria critica dialettica alle categorie della logica dell’identità a istanza non puramente razionali come il dovere morale e l’esperienza soggettiva della sofferenza.