Abstract:
La società giapponese viene presentata come unitaria, coesa e priva di significative distinzioni tra i propri membri. Diverse ricerche hanno però evidenziato che all’interno di questa vi sono in realtà numerose separazioni, non solo relativamente alla classe e al genere, ma anche per quanto concerne la presenza di minoranze etniche e non. Infatti, in Giappone sono presenti diversi gruppi minoritari, di cui quello più esteso è formato dai burakumin: questi condividono le stesse origini etniche e culturali della maggioranza dei giapponesi, ciononostante sono tutt’oggi vittime di pregiudizi e discriminazioni.
Nella prima parte di questa tesi si prendono in esame le principali minoranze etniche e sociali presenti in Giappone e successivamente si ripercorre quella che è stata la storia dei burakumin e la formazione della discriminazione nei loro confronti. Nel terzo capitolo vengono presentati gli articoli presenti nella Costituzione giapponese che tutelano l’uguaglianza e successivamente le leggi e le convenzioni internazionali contro la discriminazione che sono state firmate dal Giappone. Nel capitolo quattro analizzo alcuni articoli pubblicati su siti web di organizzazioni per la liberazione buraku, come ad esempio la BLL (Buraku Liberation League) o il BLHRRI (Buraku Liberation and Human Rights Research Institute), per mettere in evidenza come negli ultimi trent’anni il buraku mondai (problema buraku) si sia strettamente legato al tema della tutela dei diritti umani. Inoltre, l'avvento dei social network ha aperto la strada a possibilità maggiori di comunicazione sia a livello interpersonale che tra le organizzazioni e i propri sostenitori. A seguito di ciò, proporrò un’analisi di come queste utilizzano i social network, in particolare Facebook e Twitter; ritengo che al giorno d’oggi siano un mezzo molto efficace per coinvolgere l’opinione pubblica e questi nuovi mezzi presentano opportunità di comunicazione che differiscono notevolmente dai siti web tradizionali.