Abstract:
Partendo dalla figura di Giuseppe Mazzotti, con questa tesi si vuole mettere sotto la lente d’ingrandimento la valorizzazione della cultura popolare. Un’opera stimolata durante il fascismo dagli ideali tradizionalisti che impregnavano l’ambiente culturale e politico di Treviso durante gli anni Venti e Trenta. Come promotore culturale, Mazzotti contribuì a mettere in risalto la tradizione, intesa sia come cultura popolare, sia come critica al modernismo. Nel dopoguerra egli continuò a celebrare la cultura trevigiana, mitizzandone i valori artistici e popolari. Nel mentre, il territorio e la società iniziarono a risentire dei cambiamenti dovuti dallo sviluppo tecnologico ed economico che coinvolsero la Penisola. Un cambiamento che modificava non solo l’aspetto paesaggistico ma pure le abitudini e i consumi dei trevigiani. Il benessere degli anni Ottanta finì nella crisi politica che contribuì a far emergere nuovi attori politici; tra cui la Lega Nord. A Treviso il rifiuto delle nuove abitudini consumistiche della gente si concretizzò nella creazione dell’Ombralonga, una manifestazione enologica tra le varie osterie della città. Iniziata per svago da dei giovani ragazzi, l’Ombralonga diventò un evento noto anche al di fuori delle mura, attirando soprattutto l’attenzione della Lega. Patrocinando e finanziando la manifestazione, il partito rivendicava non solo il carattere tradizionale e locale del consumo enologico, ma tentava di rilanciare l’etichetta della ‘Marca Gioiosa’ entrata in auge grazie a Mazzotti.