Abstract:
Nell'ultimo decennio si è assistito alla nascita di uno dei fenomeni più rilevanti di sempre nel mondo della finanza alternativa: la criptovaluta. L'idea sviluppata da Satoshi Nakamoto nel 2009 con Bitcoin è stata quella di realizzare un paradigma monetario che non fosse assoggettato al controllo di un’unica autorità centrale, ma che dipendesse da un da un meccanismo di consenso distribuito, fondato sul rivoluzionario concetto di blockchain. La portata di quest’innovazione fu talmente ampia, che portò ad una rapidissima propagazione di tali strumenti, tant’è che oggi si contano più duemila criptovalute. Ognuna di esse è peculiare e viene vista come un’opportunità di investimento dai soggetti più propensi al rischio. Tuttavia, non esiste ancora una metodologia riconosciuta, in grado di prevederne l’andamento dei prezzi, che sono altamente volatili.
L’elaborato mira dapprima a descrivere i principali aspetti del fenomeno, partendo dalla trattazione dei motivi storico-sociali che hanno portato alla nascita di Bitcoin come metodo di pagamento anonimo, autosostenibile e indipendente da ogni istituzione centralizzata. Poi saranno trattati gli aspetti di carattere più tecnico, nonché le motivazioni che ne ostacolano la diffusione e l’accettazione rispetto ai sistemi di pagamento tradizionali.
Una volta terminata la parte relativa alle criptovalute, l’elaborato si sposterà sulle sezioni dedicate all’analisi empirica. Questa ricerca ha lo scopo di osservare l’effetto dell’inserimento degli asset digitali, all’interno di un portafoglio di titoli azionari appartenenti all’indice FTSE Mib. Trattandosi di strumenti poco correlati rispetto alle classi d’attività tradizionali, si spera di osservare un miglioramento delle prestazioni in termini di rischio/rendimento, grazie all’effetto della diversificazione. L’elevata volatilità delle criptovalute, rende necessario andare a effettuare alcune considerazioni sulle ipotesi riduttive che generalmente vengono assunte nel contesto di un modello di selezione di portafoglio, le quali portano a prediligere un approccio alternativo, basato su di una misura di rischio coerente, nota come Expected Shortfall. Tutti questi temi saranno affrontati prima di passare alla creazione del modello, che sarà implementato tramite il software MATLAB®. Il modello dovrà considerare l’aggiunta di alcuni vincoli rispetto a quelli descritti da Markowitz, richiedendo l’integrazione di un approccio risolutivo algoritmico, conosciuto come Particle Swarm Optimization (PSO). Al termine dell’analisi, che valuta l’andamento di un portafoglio composto da 15 titoli e 4 criptovalute, per il periodo che va dal 01 gennaio 2017, al 31 dicembre 2018, si verificherà l’efficienza del metodo mediante il confronto con lo stesso portafoglio, privato degli asset criptovalutari.